Fotografia di Douglas Kirkland, 1961. Si tratta di uno dei 55 scatti del servizio fotografico ”an evening with Marylin Monroe”, realizzato per la rivista ”Look” da un Kirkland alle prime armi. Quest’ultimo immortalò la divina avvolta semplicemente da un lenzuolo di seta bianco, consegnandola al mondo così, bella e sorridente, per sempre.
”Marilyn si presentò con tre ore di ritardo, poi scomparve per un momento e tornò indossando solo un accappatoio. Non c’era luce stroboscopica, solo un semplice proiettore costante che ha contribuito a produrre le ombre laterali” raccontò Kirkland. Quest’ultimo si appese ad una ringhiera sopra di lei e iniziò a scattare. “Sapeva esattamente cosa fare, i suoi movimenti, le mani, il suo corpo era semplicemente perfetto. Era la più sexy. Meglio di chiunque altro. Emotivamente, ha fatto bene ogni cosa. Ha espresso proprio quello che volevo”.
Al loro ultimo incontro, quando Kirkland le mostrò gli scatti, Marilyn era diversa: triste, ansiosa e insicura. “Ha distrutto alcune immagini che non le piacevano, cosa che sapevo aveva fatto anche con altri fotografi, ma è stata comunque una pugnalata. Si è illuminata dopo aver guardato le foto per un po’ e alla fine se n’è innamorata. ‘Quella ragazza’, ha detto riferendosi a sè stessa in terza persona, ‘è il tipo di ragazza con cui ogni uomo vorrebbe essere in quel letto’. Ero d’accordo con lei”. Molti anni più tardi il fotografo confessò che l’iconica Marilyn, una volta rimasti soli, gli chiese di andare a letto con lei, ma Douglas rifiutò, lottando per non cedere alla tentazione. Tuttavia, non sapremo mai se questo sia accaduto veramente.
Tra gli anni ’60 e ’70 Kirkland ebbe numerosi incarichi, dalla moda al cinema. Fotografò Coco Chanel, star del cinema come Sophia Loren, Nicole Kidman.. e della musica come Mick Jagger, John Lennon, Michael Jackson.. Negli anni ricevette numerosi riconoscimenti a livello internazionale, come il LUCIE Award for Outstanding Achievementi in Entertainment Photography. Nel 2008 Vanity Fair gli dedicò una retrospettiva alla Triennale di Milano. Venuto a mancare il 2 ottobre del 2022, ha continuato a lavorare fino in tarda età nella sua villa-studio sullo colline di Los Angeles, oltre a tenere lezioni pubbliche allo Smithsonian Institute di Pasadena e dei Kodak Center di Hong Kong, Singapore e Taiwan.