Fotografia di Stephan Rehorek, oceano Atlantico, 1912. La foto ritrae il probabile iceberg responsabile dell’affondamento del Titanic. Sebbene per più di un secolo tale responsabilità venne attribuita ad un altro iceberg (quello fotografato da un passeggero del piroscafo Prinz Adalbert la mattina del 15 aprile vicino al luogo del naufragio), ecco che pare che in realtà sia questo qua l’iceberg responsabile.
Questo anche perché la sagoma corrisponde meglio a quella descritta dai testimoni sopravvissuti. E poi anche perché su questo iceberg gli esperti trovarono tracce della vernice usata sulla nave.
Ma perché il Titanic non vide l’iceberg?
La foto che vedete è stata scoperta solamente nell’aprile del 2000. Scattata il 20 aprile 1012 dal marinaio boemo Stepan Rehorek del piroscafo Bremen, molto probabilmente è questo l’iceberg responsabile dell’affondamento del Titanic.
Tutti grosso modo conosciamo questa storia, non fosse altro che per il film omonimo di James Cameron. E per l’eterno dilemma che da allora ci fa discutere: c’era spazio su quella tavola per Jack, oltre che per Rose? E mentre i divulgatori si affannano a cercare una risposta (pare che, considerando i materiali usati all’epoca per la costruzione delle porte e lo spessore delle medesime, effettivamente se anche Jack fosse salito sopra, la tavola sarebbe affondata), noi ci chiediamo come abbia fatto il Titanic a non vedere l’iceberg.
Ma soprattutto: perché il transatlantico ignorò i mille avvertimenti ricevuti nel corso delle ultime ore prima del naufragio in merito alla presenza di iceberg in zona? Sappiamo tutti che il Titanic partì dal porto di Southampton per il suo viaggio inaugurale in direzione New York, salvo poi colpire un iceberg intorno alle ore 23.40 di domenica 14 aprile 1912.
L’imbarcazione ci mise due ore e quaranta per affondare, causando la morte di più di 1.500 persone. Sappiamo anche che viaggiava a velocità sostenuta. Questo perché voleva cercare di ottenere il primato di velocità e arrivare con un giorno d’anticipo a New York.
E sappiamo anche che la nave era ben conscia del fatto che, in quel periodo dell’anno, nell’Atlantico era più che possibile incrociare un iceberg. Questo anche perché esisteva la Outward Southern Track. Si trattava della rotta esterna meridionale, un corridoio di navigazione ben noto fra le navi di linea e usato proprio per evitare problemi come questo. Anzi: la nave era stata spostata qui proprio per non avere problemi.
C’è anche da dire che, a quanto pare, solamente il 5% dell’equipaggio del Titanic era rappresentato da marinai esperti. Il resto erano fuochisti, macchinisti, ingegneri, steward o personale di cambusa fra l’altro appena assunto a Southampton. Si trattava dunque di personale che non conosceva bene la nave.
Comunque sia, andando a spulciare i dettagli sulle ultime ore del Titanic, viene fuori che di avvertimenti da parte di altre imbarcazioni ne avevano avuti a bizzeffe:
- segnalazione tramite marconigramma di iceberg nei pressi di Terranova (messaggio mai giunto all’attenzione del capitano): messaggio della sera dell’11 aprile
- messaggio del piroscafo Baltic che segnalava la presenza di iceberg sulla rotta del Titanic (messaggio arrivato al capitano, ma ignorato dal direttore della White Star perché la nave si trovava già nel corridoio di sicurezza): messaggio delle ore 13,30 del 14 aprile
- segnalazione da parte del piroscafo Amerika in merito alla presenza di iceberg sulla rotta (messaggio mai arrivato al ponte di comando, forse perché i marconisti erano impegnati a trasmettere i messaggi dei passeggeri): messaggio delle ore 13,45 del 14 aprile
- messaggio del Mesaba inerente iceberg in zona (messaggio non arrivato al ponte di comando, vedi sopra): messaggio del pomeriggio del 14 aprile
- segnalazione del piroscafo Rappahannock del fatto che erano appena usciti da una banchisa circondata da iceberg: messaggio arrivato alle ore 22 del 14 aprile
- marconigramma da parte del mercantile Californian (messaggio mai recapitato in plancia, con tanto di marconista del Titanic che ingiunse all’altra imbarcazione di tacere perché stava interrompendo il suo lavoro): messaggio arrivato alle ore 23 del 14 aprile, ultimo messaggio arrivato prima della collisione
Come vedete, di avvertimenti il Titanic ne aveva avuti a sufficienza. Ma nonostante questo, la collisione ci fu. E il resto è storia nota.