La scoperta archeologica di oggi arriva niente meno che dal lago di Bolsena. Questo specchio d’acqua di origine vulcanica del centro Italia nascondeva, sotto i suoi flutti, la statuetta di argilla di quella che, con ogni probabilità, era un’antica dea. Il reperto risale a ben 3mila anni fa.
Una statuetta di dea nascosta nel lago di Bolsena
Secondo gli archeologi si tratta di una statuetta votiva. I lineamenti della dea sono rozzamente rifiniti, ma la particolarità di questa statuetta è che porta ancora le impronte delle mani di chi l’ha realizzata. Inoltre su di essa è rimasto impresso un motivo di tessuto, come se in origine la statuetta fosse ricoperta con un qualche vestito.
A fare l’incredibile scoperta sono stati gli archeologi in collaborazione con i sommozzatori della Polizia. Il ritrovamento risale al mese scorso. Sul lato orientale del lago si trova il sito archeologico sommerso del Gran Carro. Si pensa che qui si trovino i resti di un villaggio dell’età del Ferro, costruito fra il X e il IX secolo a.C. e, successivamente, sprofondato sotto le acque del lago.
La statuetta di argilla si trovava fra le rovine di una residenza del sito sommerso. Molto probabilmente era collegata a un rituale domestico. Rituali similari sono già stati documentati nella regione, ma in periodi successivi. Il che suggerisce come queste pratiche siano molto antiche.
Gli archeologi hanno parlato di una “scoperta eccezionale, unica nel suo genere”. Questo perché mostra aspetti della vita quotidiana durante la prima età del Ferro, di cui, nell’Etruria meridionale, si sa assai poco.
Per quanto riguarda il villaggio sommerso, molto probabilmente fu costruito da persone appartenenti alla cultura villanoviana, pre civiltà etrusca dunque.
A partire dagli anni Sessanta nel sito gli archeologi hanno trovato migliaia di reperti, fra cui pezzi di legno, oggetti di uso domestico, gioielli e pezzi di ceramica.
Purtroppo ancora non si sa a quale divinità fosse dedicata questa statuetta.