Foto del giorno di William C. Beall, parata dei commercianti cinesi, USA, 10 settembre 1957. Uno scatto che si può definire umano. Ci sono tutte le emozioni che prova un piccolissimo bambino curioso e la durezza (necessaria) che devono avere alle volte le forze dell’ordine. Ma c’è anche la gentilezza della spiegazione e la predisposizione all’ascolto da parte del piccolino. Insomma, si tratta di uno scatto che vale la pena osservare più da vicino.
Come accennato in apertura, è il 10 ottobre del 1957 e si sta tenendo la parata dei commercianti cinesi. William è un normalissimo fotografo che lavora per il Washington Daily News e gli viene assegnato il ruolo di assistere e riprendere l’evento. Non se lo lascia sfuggire e ci si fionda con la sua macchinetta in mano, pronto ad usarla.
Ad un certo punto gli si presenta davanti il momento propizio, quell’attimo fuggente difficile da cogliere. Un piccolo bambino scende dal marciapiede per osservare più da vicino la questione e capire qualcosa in più su quelle persone con tratti somatici totalmente differenti dai suoi. Un’ingenua curiosità fanciullesca che l’ignoranza della severità del mondo dei grandi porta a soddisfare prontamente. Lo sguardo all’insù verso il sorriso sornione del poliziotto lo testimonia.
Ma purtroppo non è possibile. Nonostante non ci sia alcun rischio per ambo le parti, le norme non prevedevano la presenza in strada di pubblico. Questo è quello che prova a spiegare quello che appare un severo poliziotto. Osservando bene la foto ci si renderà conto che è tutt’altro. Si tratta di un uomo che si china con dolcezza e prova a far capire qualcosa di nuovo ad un fanciullo.
Alla fine era quello il suo intento, scoprire qualcosa. Alla fine ottenne quanto voleva, ma in modo leggermente diverso. Aveva imparato a suo spese che crescere vuol dire anche spesso sottostare a regole che non si capiscono. Che spesso sembra non abbiano nemmeno molto senso, ma ci sono e vanno rispettate. Un piccolo, timido passo verso il mondo degli adulti.
“Improvvisamente ho visionato la fotografia, puntato la macchina fotografica e cliccato” dirà William. L’impeto dell’artista che vede prima degli altri quello che poi espone. Tutto quello che abbiamo raccontato nelle poche righe soprastanti lui lo vide in un frangente e lo catturò. D’altronde proprio questo ci permette di parlarne oggi: la sua velocità, bravura e capacità di cogliere l’attimo.