Almanacco del 18 agosto, anno 1565, durante l’assedio di Malta viene ferito il Gran Maestro la Valette (in immagine sotto). Dopo oltre 4 mesi d’assedio complessivo però i Cavalieri dell’Ordine di Malta respingono l’assalto ottomano. Una vittoria importantissima sia dal punto di vista strategico (data la posizione ottimale dell’isola) sia dal punto di vista del morale. L’Impero Ottomano dovrà aspettare ancora prima di riuscire a debellare totalmente l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni.
Nel 1522 un altro assedio riguardò i Cavalieri di Malta, o forse meglio dire i Cavalieri di Rodi. Proprio qui infatti si trovava il loro insediamento prima che Solimano il Magnifico, dopo 6 mesi di assalto, li scacciò. Rimasero momentaneamente senza sede, fino a che Carlo V d’Asburgo non gli propose e concesse proprio l’arcipelago maltese. In cambio chiedeva solo un falco da inviare al viceré di Sicilia e una messa da celebrare in onore di tutti i Santi.
Il Gran Maestro dell’Ordine Villiers de l’Isle-Adam, d’accordo con Papa Clemente VII, accettò l’offerta. Le sue titubanze derivarono dal fatto che Malta fosse molto più piccola e isolata rispetto a Rodi. Nonostante queste avversità, in pochissimo tempo l’isola divenne florida e prospera. Iniziarono così a partire da lì numerose spedizioni contro i pirati musulmani.
I pirati berberi infatti, verso poco prima della metà del XVI secolo, infestavano le acque del Mediterraneo. Attaccando qualsiasi nave cristiana e anche alcune coste, diventarono un problema non da poco e non da trascurare. Nonostante i numerosi successi cristiani, una grande vittoria musulmana a Gerba galvanizzò gli animi ottomani, che ora sentivano di poter attaccare il problema alla radice.
Questo lo intuirono anche le spie genovesi, che nei primi mesi del 1565 informarono il Gran Maestro dell’Ordine di Malta di un imminente attacco musulmano. Quest’ultimo inoltre aveva già richiamato alla base tutti i cavalieri per rinforzare le guarnigioni difensive. Questo nulla toglie all’immenso attacco scatenato dall’Impero Ottomano.
Rifacendoci alle stime riportate da Giacomo Bosio, storico dell’Ordine, si trattò di una delle flotte più grandi mai radunate fino ad allora. Si parla di 193 navi da guerra, 11 barche a vela per i rifornimenti e 3 navi solo per i cavalli. Fra 30 e 40 mila uomini, con 1400 giannizzeri in aggiunta. Non bastarono, l’Ordine resistette e Malta rimase in mano cristiana ancora per lungo tempo.