Fotografia di Brent Stirton, Repubblica Democratica del Congo, 2007. Una lunga coda di uomini rende omaggio al gorilla Senkwekwe, ucciso da malfattori legati al mercato nero del carbone. La fotografia scattata da Stirton fece il giro del mondo, sensibilizzando su una questione non del tutto nota al grande pubblico, ovvero l’eccidio dei gorilla silverback nel Parco nazionale dei Virunga.
Nel 2007 Brent Stirton si recò nella Repubblica Democratica del Congo per poter documentare la delicatissima vicenda a tre che riguardava i ranger del parco naturale, i gorilla da loro protetti ed infine le milizie non governative che in quel momento erano nel bel mezzo di una lotta per il potere. Uno scenario infuocato in cui le uniche vittime innocenti furono gli animali.
Come riportato dallo stesso Stirton, i ranger erano gli unici a proteggere i gorilla del parco dalle atrocità commesse non solo dai ribelli, ma anche da criminali e bracconieri, pure attivi sul territorio. Un giorno la squadra di Stirton ricevette un messaggio conciso ma chiarissimo: uno o più gorilla erano stati coinvolti in uno scontro a fuoco. Assieme ai guardiani del parco, il fotografo si recò sul luogo indicato dal messaggio. Lo spettacolo fu terrificante.
Nelle parole di Stirton: “Fu come un pugno allo stomaco. Dopo cinque ore di cammino nella fitta ed impenetrabile giungla, arrivammo nel punto indicato dalle guide. Sette gorilla giacevano a terra, senza vita, crivellati da proiettili. Riconoscemmo cinque maschi e due femmine, di cui una incinta. Particolarmente struggente fu la storia di Senkwekwe, un maschio silverback che tutti, ma davvero tutti, avevano a cuore all’interno della riserva dei Virunga”.
Con aria solenne e senza spendere una parola, i ranger iniziarono a costruire delle corde avvalendosi dei piccoli arbusti presenti. Realizzati gli intrecci, la fila di uomini sollevò Senkwekwe e iniziò a marciare in direzione del campo base. “Era tutto così silenzioso, vorrei dire surreale, ma il rispetto che quelle persone covavano in cuor loro per i gorilla era concreto, evidente, tutto fuorché di facciata”, sostenne Stirton.
Solo dopo poche ore le autorità riuscirono a far luce sui fatti. Ad uccidere i gorilla erano stati dei criminali alla ricerca di preziosi alberi di latifoglie, sfortunatamente presenti in gran numero nel territorio dei gorilla. Il giorno dopo lo scatto della fotografia, Brent Stirton e il suo team lasciarono il Congo, perché ricercati dalle milizie ribelli del CNDP (Congrès National pour la Défense du Peuple).
La fotografia sul corteo funebre per Senkwekwe lasciò – e lascia ancora oggi – un persistente retrogusto amaro. Uno scatto che a distanza di anni racconta una verità indiscutibile. Quando si tratta di elaborare un lutto, manifestare ossequio e stima per qualcuno, tutte le differenze tra umani e animali crollano. Rispetto per il gorilla Senkwekwe.