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Agatocle

L’ascesa e caduta dell’impero di Agatocle, tiranno di Siracusa

Agatocle divenne tiranno di Siracusa nel 317 a.C. dopo aver conquistato il potere con la forza. Figlio di un vasaio, ebbe grandi ambizioni e desiderava costruire un impero nel Mediterraneo occidentale governato da Siracusa. 

Nel 311 a.C. lanciò una campagna in Africa contro i Cartaginesi, nemici storici dei Greci di Sicilia. Sebbene in un primo momento le imprese di Agatocle sembrassero coronate da successo, nel 306 a.C. perse i suoi eserciti in Africa e i suoi due figli furono uccisi. Tornato a Siracusa, trovò la città in subbuglio.

Agatocle

La guerra civile e la riconquista di Agatocle

I suoi nemici, gli aristocratici esiliati guidati da Deinocrate, si rifiutarono di fare pace con Agatocle nonostante le sue offerte generose. 

Mentre Deinocrate conducceva la lotta contro di lui, godeva di grande potere e disponeva di un imponente esercito, cosa che sembrava apprezzare. Vedendo Deinocrate trascinare deliberatamente i negoziati, Agatocle riprese l’iniziativa, accusandolo di voler usurpare il potere. Riuscì quindi a sconfiggerlo in battaglia, massacrando poi coloro che si erano arresi.

Agatocle riprese rapidamente il controllo della Sicilia, escluse le terre restituite ai Cartaginesi. Assunse Deinocrate al suo servizio come stratega, garantendogli l’incolumità. In questo modo recuperò dal nemico diverse città senza spargimento di sangue. In soli due anni aveva riconquistato gran parte del suo regno.

Agatocle

La conquista di Agatocle ei nuovi territori

La natura irrefrenabile di Agatocle non gli permise di fermarsi. Conquistò le Isole Eolie e Kerkyra (Corfù), punto strategico tra i Balcani e l’Italia. L’occupazione di Kerkyra rafforzò la sua posizione traballante e la situazione economica, fondamentale per finanziare la conquista dell’Italia meridionale. 

In breve tempo conquistò Crotone, importante centro della Magna Grecia, e strinse alleanza con i popoli dell’Italia meridionale. Il passo successivo sarebbe stata una nuova campagna in Libia, ma non fu destinata a realizzarsi.

La caduta dell’impero

Menone, schiavo e attendente di Agatocle, avvelenò il suo padrone, che morì di cancrena. Con lui svanì l’idea dell’impero di Siracusa. Secondo la leggenda il re fu bruciato mentre era ancora in vita. Le sue statue furono gettate giù dai piedistalli e suo figlio e nipote morirono nella lotta per il potere. Prima di morire Agatocle instaurò una democrazia a Siracusa, abolendo il potere personale. Ma con la sua morte perì anche l’impero a cui aveva dedicato tutto il suo regno.