Fotografia di Jack Bradley, 1961: lo scatto ritrae gli occhi sgargianti di un bambino che sente per la prima volta grazie alla tecnologia. Harold Whittles indossa un apparecchio acustico e capisce finalmente che può percepire i suoni. La sua faccia è tutto un programma: un’espressione di meraviglia mista a gioia ed una storia che gli si prospetta davanti totalmente diversa.
Sfruttiamo l’occasione allora per ripercorrere brevemente la storia di questi fantastici strumenti e arrivare allo scatto in questione. L’espressione scossa e quasi spaventata del bambino, dal cui orecchio sinistro si vede penzolare una sorta di cuffietta, è data dall’avanzamento tecnologico della storia in questo ambito. Che comincia però più da lontano.
Il primo apparecchio acustico, al contrario di quanto si possa comunemente pensare, risale al XVII secolo. Ben oltre 400 anni fa dunque. Ma fino a tempi molto recenti almeno si trattò di apparecchi esterni. Cosa significa? Sostanzialmente erano apparecchiature da posizionare fuori dal canale auricolare e spesso molto vistose.
Col passare del tempo e con l’avanzamento della scienza si cercò di ridurre il disagio della visibilità elevata di tali strumenti. Dalle prime trombe per orecchie, del 1600 circa, ai transistor inventati a metà del secolo scorso, fino ad arrivare ai praticamente invisibili strumenti odierni. Ma procediamo con ordine: il funzionamento dei primi strumenti si reggeva su una logica abbastanza semplice.
Le trombe infatti, e molti oggetti del genere dopo di loro, cercavano di incanalare i suoni esterni verso l’interno dell’orecchio. Al contempo isolavano il canale uditivo dai rumori esterni, per facilitare il primo compito di tali apparecchi. Da questi primi strumenti semplicissimi agli apparecchi acustici digitali degli anni dello scatto in questione passò molto tempo.
In ogni caso il progresso tecnologico consentì di arrivare ai moderni marchingegni praticamente impercettibili e di passare per il periodo della nostra foto del giorno. L’espressione ritratta da Jack Bradley resterà nella storia e se un bambino come quello dello scatto e milioni di altre persone poterono sentire i rumori per la prima volta nella loro vita è merito di questi splendidi strumenti.