Moltissimi dei ritratti e delle fotografie risalenti ai secoli scorsi ritraggono uomini in posa con una mano dentro la giacca. Tutti noi ne avremmo visto a dozzine, senza magari farci caso. Se però vi siete chiesti cosa ciò significhi o perché lo facevano, siete nel posto giusto per trovare la risposta.
La mano destra nella giacca, al di sopra del cuore, è riconosciuta come posa massonica. Questa indica che l’operato dell’uomo (simboleggiato per metafora dalla mano stessa, strumento di lavoro) sarà sempre volto a difendere i nobili ideali, rappresentati dal cuore racchiuso nella mano.
Ma quando si tratta della mano sinistra? Oppure di entrambe? Qui la risposta va cercata fra teorie più pragmatiche. L’usanza, visibile soprattutto nei ritratti del XVIII secolo e in quelli del XIX, sembra discenda dal mondo classico. Tenere la mano nella toga mentre l’oratore esponeva il suo discorso era simbolo di grandezza d’animo e rispetto.
Nel XVIII secolo, con il neoclassicismo alla continua ricerca di ispirazione nell’arte classica, vennero trovate decine di raffigurazioni di tale posa. Così divenne di nuovo usanza molto diffusa e rappresentata.
Uno dei personaggi più importanti, molto spesso rappresentato in tale posa, fu Napoleone Bonaparte. Alcuni arrivarono a supporre avesse contratto una gastrite. Altri pensavano avesse una mano più corta dell’altra. La spiegazione più plausibile è quella data nelle righe precedenti però.
L’usanza è andata scemando nel XX secolo, con l’avvento della fotografia e una minore attenzione ai canoni estetici classici. Altri notevoli personaggi ritratti in tale posa sono Marx e persino Iosif Stalin. Per non prolungare ulteriormente il discorso con la miriade di altri personaggi anche meno conosciuti ritratti o fotografati in tale posa.
Dunque poco di oscuro è rimasto ad aleggiare intorno a questo modo di mostrarsi, l’arcano è stato rivelato e no, molto probabilmente Napoleone non aveva la gastrite.