Questa volta a svelare tracce del passato è il lago Pátzcuaro, in Messico. Più precisamente, nelle vicinanze dell’isola di Janitzio, abitata dal XIII secolo dal popolo Purépecha. Qui sono emersi i resti di una barca chiamata “tepari”, nonché altri manufatti. Il ritrovamento di tali reperti è avvenuto durante una massiccia operazione di pulizia volta a salvare il lago situato nello stato di Michoacan. Il lago, infatti, sta lentamente scomparendo.
I reperti del lago Pàtzcuaro in Messico
Gli esperti dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH) hanno spiegato che l’imbarcazione è affondata mentre trasportava un carico di legna da ardere. L’ipotesi è che i barcaioli di Purépecha stessero fuggendo da Erongaricuaro, tornando così sulla loro isola con il carico.
La scoperta, del tutto casuale, è avvenuta a inizio maggio. Il lago, colpito dalla siccità, ha una superficie ormai ridotta del 42%. Così, durante i lavori di ripristino, ecco che è saltata fuori l’imbarcazione. L’idea adesso è quella di lavorare insieme alla comunità indigena locale per preservare il tepari, magari creando anche un museo a Janitzio.
Nel frattempo il Ministero dell’Ambiente del Michoacán (Secma) ha incaricato altre dieci persone di supportare gli archeologi nelle prossime spedizioni nella zona. L’area finora dragata ha restituito una “notevole quantità di vestigia preispaniche”. Fra i materiali recuperati figurano:
- un’importante “collezione” di ossa umane, soprattutto femori, in eccellente stato di conservazione e realizzati a mano con scanalature
- urne di ceramica
- oggetti di pietra gettati nel lago in epoca preispanica, probabilmente come offerte
- una seconda canoa
Il tutto è avvenuto mentre i lavori di restauro e bonifica del lago vanno avanti. Il progetto è quello di garantire che Janitzio, una delle destinazioni turistiche di punta della zona, rimanga un’isola.
Il problema è che, a causa della siccità e dei continui prelievi, nel corso delle ultime settimane il livello dell’acqua è sceso così tanto che sta iniziando a formarsi un istmo fra Janitzio e la comunità di Jarácuaro sulla terraferma. E la stessa Jarácuaro era un’isola solamente una cinquantina d’anni fa.