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La dinastia dei Comneno e la lotta per il potere

La dinastia Comnena e la lotta per il potere

I cronisti del tempo e gli storici come Niceta Coniata descrissero come bellissima la giovane Maria, futura moglie di Manuele I Comneno. Era il XII secolo quando il sovrano convolò a nozze con la bella Maria. Era questa un’unione significativa per la dinastia Comnena, che non si era resa conto di starsi avviando verso la fine. Ci fu spazio per lotte intestine e spargimento di sangue all’interno della stessa famiglia.

La dinastia dei Comneno e la lotta per il potere

Maria era figlia di Costanza d’Antiochia e Raimondo di Poitiers. Era nata nel 1145, di madrelingua francese si sposò che aveva solo sedici anni, nel 1161. Dopo diversi anni diede alla luce l’erede e futuro Alessio II. Per il sovrano di Costantinopoli, questo era il secondo matrimonio, ed aveva infatti una figlia di primo letto.

Non fu un matrimonio semplice e felice, Manuele trascurò a lungo sua moglie. Dopo venti anni di matrimonio, alla morte del marito, nel 1180, Maria decise di ritirarsi in convento e passare il resto della sua vita in contemplazione.

Comneno, Manuele I

Si ritrovò però a fare da reggente al figlio Alessio, il giovanissimo basileus che al governare preferiva le lunghe cavalcate e la caccia. E spinta dalle difficili situazioni venutesi a creare che avevano portato a un generale stato di disordine, decise di nominare consigliere il nipote di Manuele I, Alessio. Una scelta che non venne apprezzata, neanche da Maria figlia di Manuele, nata porfirogenita, che sentiva di avere il diritto di ascendere all’antico seggio familiare.

La figlia di Manuele, Maria cospirò con il marito per uccidere l’altro pretendente al trono, e ben presto all’interno del regno si creò una spaccatura, tra chi sosteneva l’uno o l’altra. Il tentativo di uccidere Alessio fallì e la lotta dinastica interna alla casata proseguì. Ad approfittarsene fu l’esiliato Andronico Comneno, il quale aveva tentato di uccidere il cugino Manuele I.

Comneno, Alessio II

Raccolti i suoi seguaci, Andronico entrò a Costantinopoli, presentandosi come salvatore del trono che legittimamente spettava a Alessio II. La sovrana vene imprigionata nel monastero di San Diomede, dove patì gli stenti della fame, mentre il figlio dovette firmare la propria condanna a morte, dopo l’incoronazione sua e di Andronico. Coloro i quali avrebbero dovuto eseguire la sentenza si rifiutarono, ma Alessio II sarebbe morto ugualmente, nel 1183. Maria “dolce luce del mattino” alla fine trovò la morte e venne seppellita nella sabbia, altri dicono che venne gettata in un sacco. L’efferato crimine dell’usurpatore Andronico suscitò diverse congiure volte a spodestarlo: diversi giovani proclamarono di essere Alessio II. Andronico I governò però fino al 1185, come l’ultimo basileus della dinastia Comnena.