Il Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità ha comunicato in questi giorni gli esiti di un’indagine archeologica condotta nella penisola del Sinai, precisamente sul suo versante settentrionale. Gli esperti archeologi potrebbero essersi resi protagonisti di un’anomala quanto inaspettata scoperta: i resti di una struttura complessa che più di tre millenni e mezzo fa ospitò l’esercito itinerante del faraone Thutmose III. Il ritrovamento apre un’interessante parentesi sulla storia militare e sull’edificazione di caserme reali nell’antico Egitto. Tematica non del tutto esplorata dagli egittologi contemporanei.
Thutmose, che regnò tra il 1479 e il 1425 a.C., trasformò il suo regno in un impero multiregionale. Non a caso il Nuovo Regno raggiunse il suo apogeo espansionistico sotto la saggia ma spregiudicata guida di questo sovrano. Molte delle campagne militari del faraone prevedevano il passaggio dei suoi eserciti attraverso il Sinai, per poi esondare nel Medio Oriente (Megiddo dovrebbe averci insegnato qualcosa). Ecco, gli archeologi potrebbero aver trovato delle prove materiali di quelle grandiose operazioni belliche.
Lo suggeriscono i resti di un edificio in mattoni di fango nel sito archeologico di Tel Habwa, nel nord del Sinai. Cosa più unica che rara si può individuare – con le dovute precauzioni – l’arco cronologico esatto in cui venne realizzata la struttura. Gli archeologi hanno ritrovato nell’area di interesse un’iscrizione geroglifica che risale all’epoca della XVIII Dinastia e allude al regno di Thutmose III.
Ad un’analisi ravvicinata si nota come l’edificio comprenda due sale, un tempo sostenute da colonne di pietra calcarea, intervallata da soglie di pietra levigata. Riprendendo la dichiarazione del Ministero egiziano: “La disposizione architettonica della struttura, così come la scarsità di frammenti di ceramica al suo interno, suggeriscono che l’edificio fosse utilizzato come una delle tante caserme reali adibite al riposo della truppa”.
Il direttore dell’area delle antichità del Sinai settentrionale, il prof. Ramadan Helmy, sostiene come: “Si sia determinata l’età dell’edificio sulla base di manufatti scoperti al di fuori di esso, come ceramiche e oggetti che portano il nome di Thutmose. Gli eserciti di Thutmose usarono la casa di riposo durante una delle sue campagne per espandere l’impero egizio verso est. Gli architetti fortificarono successivamente la struttura con mura di cinta e un ampio cancello rivolto ad oriente”.
Il ricercatore conclude: “La struttura si trovava in prossimità della ‘Strada di Horus‘. Un antico percorso che si estendeva attraverso la penisola del Sinai e conteneva numerose strutture militari, tra cui le già citate caserme reali”.
Da quel che si evince dall’evoluzione degli scavi, la storia del sito non terminò con la caduta del Nuovo Regno. Sembra che i locali usufruirono dell’area per scopi funerari. Secondo la dichiarazione ministeriale, gli archeologi hanno scoperto enormi vasi usati per seppellire i bambini tra la XXI e la XXV Dinastia. È riemersa inoltre una piccola placca in ceramica che porta il nome di Amasis, faraone della XXVI Dinastia che regnò dal 570 al 526 a.C. Quasi mille anni dopo le vicende del grande Thutmose!