Tutti hanno sentito parlare almeno una volta di Alcatraz e delle sue regole di massima sicurezza. Solo 1500 uomini hanno avuto la “fortuna” di esservi rinchiusi e solo tre, probabilmente, riuscirono a fuggirvi. La storia della prigione e dell’isoletta non è relegata però solo al secolo scorso.
La storia di Alcatraz comincia nel 1775, con l’esplorazione della Baia di San Francisco da parte dello spagnolo Juan Manuel de Ayala. Circa 60 anni dopo, Isabella II venderà l’isola al governo degli USA , anche se all’epoca il territorio era in mano al Messico. Passerà totalmente in mano americana dopo la fine della guerra tra Stati Uniti e Messico.
Già nel 1859 l’isola iniziò ad essere un penitenziario, fatto costruire tramite il lavoro dei primi detenuti e smantellando gli apparati militari ereditati dai periodi storici precedenti.
I primi prigionieri civili arriveranno però solo nel 1934.
Come scritto in apertura, durante i suoi pochi decenni di storia, solo 1500 uomini vi soggiornarono (non nel senso felice del termine). Il governo federale represse l’ondata di criminalità scoppiata negli USA negli anni ’20 e ’30. Uno degli internati più famosi sarà proprio Al Capone, storico boss americano, che affrontò una pena anche psicologica. Vigeva per lui la legge del silenzio, ovvero nessuno poteva rivolgergli la parola se non prima gli avesse parlato un ufficiale.
Tuttavia serie difficoltà economiche e logistiche si presentarono subito. L’isola, che come detto è circondata da km di mare, era rifornibile solo tramite navi, e ciò era dispendioso. Così chiuse definitivamente i battenti nel 1963.
Ad oggi circa un milione di visitatori annui si reca sull’isola, in questo caso di loro spontanea volontà. Da fonte di dispendio di risorse statali, Alcatraz è oggi una fonte di guadagno per il governo americano. Se volete visitarla fatelo senza commettere crimini dunque, anche perché sarete internati in altri penitenziari!