Tra le ragioni che avrebbero portato l’avvocato, politico e filosofo Cicerone (106 a.C.-43 a.C.) in esilio a Brundisium ci sarebbe l’eccessiva intromissione politica della moglie Terenzia (96 a.C.-5 d.C.). Plutarco scrisse che forse la ragiona era quella di non averlo appoggiato durante i disordini generati dalla faccenda con Publio Clodio Pulcro (93 a.C.-52 a.C.).
Terenzia, prima moglie di Cicerone apparteneva a una nobile famiglia romana, sorellastra della vestale Fabia, era ambiziosa, audace e interessata alla politica. Le informazioni che si possiedono su di lei, non sono molte e vengono prevalentemente dal carteggio tra i due coniugi e in parte da altre fonti quale “Vita di Cicerone” di Plutarco.
Ricevette l’educazione riservata alle nobildonne del suo rango, che permetteva inoltre di creare una rete di conoscenze anche negli ambienti politici. Istruita nelle opere di poesia e di letteratura che le valsero la capacità di intrattenersi con l’èlite romana. La preparazione comprendeva anche conoscenze di tipo più pratico, come quelle aritmetiche essenziali per la gestione delle terre.
Il matrimonio tra Terenzia e Cicerone si celebrò nel 80 a.C. circa. Trascorse un periodo ad occuparsi della casa in assenza del marito che si trovava ad Atene ad affinare le arti oratorie. I coniugi ebbero due figli: Tullia e Marco Tullio Cicerone.
Nel 63 a.C. Terenzia si trovava al fianco del marito quando venne nominato console: vigile su ogni persona e soprattutto attento a Catilina. Quest’ultimo complottò contro la vita del retore, fallendo. Cicerone aveva però un altro nemico: Clodio. Tale contrapposizione costò al retore l’esilio, e lasciò sola Terenzia che si ritrovò ad avere diversi problemi finanziari. Probabilmente ammalatasi durante questo periodo, sembrò non sopportare la presenza della figlia e del genero Pisone secondo alcune fonti.
Quando Cicerone tornò a Roma il rapporto tra i due era ormai terminato e divorziarono circa nel 46 a.C., ed entrambi contrassero un nuovo matrimonio. Lui con la ricca e giovane Pubilia, lei con lo storico Gaio Sallustio Crispo (86 a.C.-34 a.C.).