Ci troviamo all’esterno dei ruderi del Tempio di Ercole, nel Parco Archeologico di Ostia Antica. Precisamente ci troviamo nella cosiddetta area sacra, dove c’è un pozzo che attira subito l’attenzione degli archeologi. Alcuni di loro si calano al suo interno, quello che trovano è strabiliante. Un mistero risalente a oltre 2.000 anni fa. Vediamolo più da vicino.
All’interno del pozzo si trovava un vero e proprio tesoro di ceramiche. Ostia infatti era un’importantissima città portuale alla foce del Tevere. Da ciò si capisce, anche abbastanza agevolmente, che da qui transitavano ingenti ricchezze che partivano o andavano da o verso Roma. In particolare, quelle ritrovate nello scavo in questione, risalgono al II e I secolo a.C.
Ritorniamo dunque al nostro pozzo. Come sopra accennato, gli specialisti sono stati calati al suo interno per il recupero dei reperti. Una volta arrivati sul fondo il loro stupore fu grande per un duplice motivo: in primis chiaramente per la bellezza dei reperti. Secondariamente per il loro stato di conservazione eccezionale.
Ancora una volta infatti le circostanze peculiari sono favorevoli. L’acqua e i materiali depositati sul fondo del pozzo contribuirono a mantenere in ottime condizioni le ceramiche e gli altri reperti. Ma quali altri reperti? Arriviamo qui allora al lato misterioso/religioso della vicenda. Dal fondo gli specialisti tirarono su anche numerose ossa animali, bruciate, ed un calice di legno.
A cosa servirono mai questi tipi di reperti? Si trattava sicuramente di antichi rituali religiosi che prevedevano, dopo il loro svolgimento, un banchetto rituale. Si tratta di una tradizione che era fortemente consolidata, non solo a Roma ma anche nella regione Mesopotamica ad esempio. Un modo per condividere con gli dei un pasto e intrattenervi una relazione.
Chiudiamo con una considerazione sul calice di legno intagliato. Come testimonia anche il direttore del parco archeologico di Ostia Antica, Alessandro D’Alessio, è molto raro che un oggetto ligneo si conservi, in più in condizioni ottimali. Inoltre sarà interessante, dopo il restauro e le analisi, capire quale funzione aveva in ottica rituale questo particolare utensile.