Almanacco del 29 giugno, anno 2007: entra in commercio il primo iPhone della Apple. Una data epocale che segna uno spartiacque storico nel campo della telefonia. Da quel giorno ci sarà un prima e un dopo ben preciso. Da quella data in poi verrà fuori l’eterna e sinusoidale lotta dualistica tra Apple e Samsung.
Prima di arrivare al 29 giugno del 2007, torniamo a 6 mesi prima circa. Più precisamente al 9 gennaio dello stesso anno. In questa data, Steve Jobs, un multimilionario con atteggiamenti filantropici, annuncia l’uscita di un nuovo telefono cellulare. Non uno qualunque però, parlava di un iPhone, un nuovo dispositivo con processore iOS che entrava nel mercato della telefonia.
In realtà il lavoro di ideazione del nuovo dispositivo Apple cominciò nel 2004. In quest’anno venne riunito un team di circa 1.000 dipendenti, alla guida dell’ingegnere hardware Tony Fadell. Al suo fianco vi erano inoltre l’ingegnere software Scott Forstall e il responsabile per il design del prodotto Jony Ive. Il dream team era al completo, rimaneva solo da creare qualcosa di nuovo.
Furono stanziati circa 150 milioni di dollari come fondi da utilizzare in 30 mesi e il progetto fu, senza nemmeno necessità di specificarlo, un grandissimo successo. Iconiche sono diventate nel tempo le immagini delle code interminabili davanti agli store per accaparrarsi il nuovo telefono. Immagini che oggi si ripercorrono periodicamente in occasioni dei Black Friday e delle uscite dei nuovi modelli.
Il prezzo del primo iPhone era di 499$ all’uscita negli USA, una cifra abbastanza elevata che non scoraggiò i più ostinati però. Pensate che, all’epoca, il dispositivo montava un tipo di connessione GSM EDGE quad-band. Molto più debole rispetto alle odierni reti 4G e 5G. Lo schermo misurava appena 3.5 pollici ed il sistema di touchscreen non era assolutamente paragonabile, per sensibilità e responsività, a quelli a cui siamo noi oggi abituati.
Era, insomma, un primo timido passo verso il futuro. Un trampolino imboccato con forte decisione che lanciò la Apple verso mete inimmaginabili. Chiudiamo con una curiosità: la “i“, anteposta ai nomi dei vari modelli, secondo quanto disse lo stesso Jobs, significava: “internet, individuale, istruisce, informa e ispira“. Tutte cose che, col senno di poi, fece alla grande.