Scomparso oramai da 80 anni esatti, il sottomarino americano “Hit’ Em Harder” riemerge dal fondale grazie al lavoro di cacciatori di relitti. Definirli tali sembra sminuire il loro lavoro, in realtà i nostri protagonisti sono un gruppo esperto di cui parleremo tra breve. Prima vediamo qualcosa in più sul nostro altro protagonista odierno: l’Harder SS-257.
Sul fondo del Mar Cinese Meridionale, sdraiato sulla chiglia (sorta di “catena vertebrale” delle imbarcazioni) giace insieme a 79 membri del vecchio equipaggio il sommergibile americano. Ci troviamo vicino le Filippine, e proprio qui, secondo le ultime testimonianze, stava combattendo contro una nave da guerra nipponica, quando ebbe la peggio nel confronto.
Invece di portare in alto l’onore e la fama degli USA, è finito a circa 1.140 metri di profondità. Questo non significa che l”Hit ‘Em Harder“, che letteralmente significa “colpiscili più duramente“, non svolse il suo lavoro, anzi. Secondo le stime, nel suo peridio di attività, durante 6 pattugliamenti, affondò 5 cacciatorpediniere giapponesi e molte altre navi nemiche. Questo lo rese il sottomarino più famoso della WWII.
Tutto ciò fino al 24 agosto del 1944, quando, a largo dell’Isola di Luzon, sul lato nord dell’arcipelago delle Filippine, finì silurato. Ma allora, e arriviamo ad una domanda chiave: come l’hanno trovata così lontano e profondamente seppellito? Entra qui in gioco il progetto di cui sopra accennavamo, che ora presenteremo in breve.
Si chiama Lost 52 Project, e, con una chiara dichiarazione di intenti già nel nome, si capisce quale sia il suo scopo. A guidare questo team di cacciatori di naufragi, vi è Tim Taylor, fondatore del progetto di ricerca. Il numero non è per nulla casuale, infatti 52 sono i relitti bellici americani della Seconda Guerra Mondiale, che ancora giacciono sul fondale. O almeno prima del progetto, ora i numeri vanno aggiornati.
Taylor ed i suoi avevano già individuato, in anni di ricerche tramite UAV, ovvero veicoli sottomarini autonomi, 8 relitti. Quello dell’Harder è il nono ritrovamento, aggiungendo un tassello importante al loro cammino. Non ci resca che augurare ai Lost 52 Project buona fortuna, in fin dei conti ne mancano ancora 43!