Sapevate che l’emofilia è anche conosciuta come la “malattia reale”? Parliamo di una particolare mutazione genetica, che si traduce in vera e propria patologia e che condizionò gravemente la vita di molti reali. Fu causa infatti, di molte tragedie tra cui morti premature. E tutto sembrò avere inizio con la regina Vittoria.
Si osserva infatti che l’incidenza di queste malattie, entro le famiglie regnanti d’Europa, aumentò esponenzialmente a partire dal regno della regina Vittoria. Che fosse il suo sangue la causa di quel male che molto afflisse i regnanti del tempo ? Ebbene sì, l’origine di molte tragedie risiede nel DNA di una delle sovrane più longeve di sempre.
La patologia si esprime attraverso il deficit di coagulazione del sangue. Le donne che ne sono per lo più portatrici sane, trasmettono ereditariamente la mutazione al figlio maschio. Per l’uomo che ne è affetto allora anche una singola escoriazione potrebbe comportare la morte, poiché il sangue continuerebbe a defluire dal corpo incontrollatamente.
La regina Vittoria ebbe molte figlie, anch’esse come lei portatrici sane di quella malattia, che fece sposare con nobili e regnanti di tutta Europa. Immettendo nelle linee di sangue dei principali regni del Vecchio Continente una potenziale minaccia mortale: l’emofilia. Ad esempio, tra le casate regnanti di Spagna, Prussia e come maggiormente noto in quella di Russia, si manifestò.
Portatrice di emofilia fu la principessa Alice, la terzogenita della regina Vittoria. Sposò il duca Luigi IV d’Assia, e tre dei suoi figli si rivelarono portatori della malattia. Il principe Friedrich, uno dei tre bambini, morì prima del suo terzo compleanno a seguito di una caduta e delle ferite riportate le quali gli causarono un copioso sanguinamento. Anche la principessa Irene che sposò Enrico di Prussia, ebbe tre figli, due dei quali soffrirono di questa invalidante malattia.
L’ottavo figlio della regina Vittoria, il principe Leopoldo, ne soffrì a sua volta, e per questo si resero necessari dei medici che lo seguissero costantemente. La regina fu per questo, sempre molto protettiva nei suoi confronti ma nonostante le apprensioni, Leopoldo morì tragicamente all’età di trent’anni. La malattia venne passata anche alla discendenza di Leopoldo e suo nipote morì infatti all’età di venti anni.
La stessa sorte toccò alla discendenza della più piccola delle figlie della regina: Beatrice. Una delle sue figlie, la futura regina di Spagna, Eugenia, trasmise infatti l’emofilia a due dei suoi figli: Gonzalo e Alfonso. Per molto tempo si ritenne che Gonzalo rappresentasse l’ultimo membro reale a esserne affetto e portatore. L’incubo dei reali sembrò infatti dissiparsi. Si dice infatti che ora non vi sia alcun uomo di sangue reale portatore o affetto dalla malattia.