I ricercatori dell’Università di Tokyo hanno fatto una sensazionale scoperta. Vicino al Vesuvio, infatti, dopo venti anni di scavi, hanno riportato alla luce le rovine di un’antica villa romana che si pensa possa essere stato il luogo dove Augusto, il primo imperatore romano, morì. La cosa curiosa, ma che spesso accade, è che i resti di questa villa sono emersi da sotto le rovine di un’altra villa costruita sopra la precedente diversi anni dopo.
Davvero questa è la villa dove morì Augusto?
La villa precedente, secondo quanto suggerito dagli scavi, pare che fosse abitata prima del I secolo d.C. E vista la posizione, la sua distruzione potrebbe essere frutto dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Successivamente, nel II secolo d.C., ecco che una nuova villa sorse sui resti di quella precedente.
L’ipotesi fatta dai ricercatori è che la prima villa, quella distrutta dall’eruzione del Vesuvio, fosse il luogo in cui effettivamente morì Augusto nel 14 d.C. Mariko Muramatsu, archeologa alla guida degli scavi, è sicurissima che il loro sito sia una delle poche possibilità di ritrovare il luogo della morte di Augusto.
L’archeologa ha spiegato che il sito corrisponde agli scritti di storici romani come Tacito, Svetonio e Lucio Cassio Dione, i quali rivelarono come Augusto morì nel 14 d.C. nella villa di famiglia vicino a Nola (si dice che morì chiedendo uno specchio). Tuttavia la posizione precisa della villa è sconosciuta.
L’attuale città di Nola sorge a circa 8 chilometri a nord-est dal sito archeologico di Somma Vesuviana, sulle pendici settentrionali del Vesuvio. Se la prima villa fu distrutta dall’eruzione del 79 d.C., ecco che anche la seconda subì un destino similare, distrutta dall’eruzione del V secolo. Il che ribadisce ancora una volta come costruire delle case vicino a un vulcano sia una pessima, pessima idea. Ma questa considerazione esula dall’argomento del nostro articolo.
Le rovine della seconda villa tornarono alla luce nel 1929. Già all’epoca si pensò alla possibile ubicazione della villa di Augusto, ma la carenza di fondi impedì ulteriori indagini. Dobbiamo aspettare il 2002 per proseguire gli scavi, quando il team dell’Università di Tokyo e archeologi locali iniziarono a lavorare nuovamente sul sito, recuperando molte statue di marmo e altri manufatti.
Tuttavia i primi studi relativi agli strati archeologici avevano dimostrato come quei resti risalissero a un periodo posteriore all’eruzione del 79 d.C. Ma adesso, scavando negli strati più profondi, sono emerse le rovine di una parte antecedente della villa. Villa costruita prima dell’eruzione e successivamente sepolta sotto strati di roccia e cenere.
Fra l’altro le indagini hanno permesso di scoprire come l’eruzione non abbia distrutto solamente le città del sud, come Pompei, ma anche parte delle zone settentrionali. Finora sono riemersi elementi appartenenti a un grande ambiente, forse un magazzino e parte dei bagni privati. La speranza, ora, è che questa scoperta possa far ottenere nuovi fondi. In questo modo sarà possibile dimostrare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che questa era la villa dove morì Augusto.