Il cardinale Giulio Mazzarino per vent’anni primo ministro al servizio della corona francese diede prova di se stesso e delle sue capacità. durante quegli anni riuscì a domare l’aristocrazia, plasmare il re Luigi XIV e fermare gli Asburgo.
Le origini del cardinale Mazzarino risalgono a una piccola città dell’Abruzzo, Pescina. Nato entro una famiglia della piccola nobiltà al servizio della ben più potente famiglia dei Colonna, Giulio divenne loro protetto. Frequentò così il Collegio Romano dei Gesuiti, studiò in Spagna e presso la Sapienza una volta tornato in Italia.
Diede prova delle sue doti diplomatiche in occasione della guerra di successione di Mantova e del Monferrato nel 1628. Prese parte alla firma del Trattato di Cherasco nel 1631, in quanto facente parte della delegazione pontificia. Mazzarino aveva favorito il candidato francese e questo aveva attirato l’attenzione del Re Luigi XIII e del cardinale Richelieu allora primo ministro.
Divenne così il protégé di Richelieu e nel 1639 ne divenne il segretario personale fino la sua morte, quando allora il re lo volle nel Consiglio di Corte. Il rapporto con la famiglia reale si consolidò alla morte di Luigi XIII nel 1643: a causa della minore età del figlio ad assumere la reggenza fu Anna d’Austria. La reggente nominò Mazzarino primo ministro, ma questa non fu una scelta beneaccetta alla nobiltà.
Il cardinale Mazzarino aveva ereditato una Francia in estrema difficoltà: la Guerra dei Trent’anni imperversava e il rischio di bancarotta si faceva sempre più concreto. Dovette ordinare una nuova ondata di tasse e vendette cariche amministrative ai borghesi. Lo sforzo rivelò i suoi frutti, e intanto il conflitto sembrò avviarsi alla sua naturale fine: seguì la firma del Trattato di Westfalia nel 1648.
La situazione in Francia degenerò di lì a poco e il cardinale si trovò ad affrontare direttamente la nobiltà di toga, a cui si unirono anche i popolani. Durante la Fronda il paese in subbuglio si divise. Si giunse a un accordo e venne siglata la Pace di Rueil (1649) ma anche questo momento di pace si infranse ben presto.
L’anno seguente, nel 1650 la rivolta continuò, nobiltà di spada e di toga unirono le forze per affrontare il cardinale. A settembre di quell’anno Luigi XIV divenne maggiorenne ma gli eserciti dei rivoltosi e quello del porporato si davano ancora battaglia. La Fronda sembrò concludersi solo nel 1653, e la nobiltà rientro nei ranghi mentre Mazzarino optò per un’alleanza matrimoniale con la Spagna.