I Rothschild sono una famiglia ebraica originaria di Francoforte, che a partire dal 1743 inizia a dedicarsi all’attività bancaria. Al tempo il loro cognome era Bauer. Infatti nella metà del ‘700, è il mercante ebreo Amschel Moses Bauer ad aprire una ditta di contabilità nel ghetto ebraico di Francoforte. All’entrata egli colloca una particolare insegna: un’aquila romana che si staglia su uno scudo rosso, in tedesco “Rothschild”. Da quel momento in poi questo “Rothschild” diventa allo stesso tempo l’emblema e il nuovo nome della dinastia di banchieri più potenti dell’età contemporanea.
Il vero capostipite dell’impero sarà tuttavia il figlio di Amschel, Mayer Amschel Rothschild. Egli aveva già messo da parte l’umile cognome Bauer, che in tedesco significava contadino. Con questa scelta vuole sottolineare che è iniziata una nuova era per la famiglia, e infatti decide di andare via dal ghetto per poi fondare una banca ad Hannover. Qui il principale cliente è nientemeno che il principe ereditario di Assia, che grazia ai Rothschild diventerà uno degli uomini più ricchi d’Europa. Da quel momento il mondo inizia a essere alla mercé di questa lungimirante famiglia. 4 fratelli di Mayer si trasferiscono come emissari nelle più importanti capitali europee. Qual è lo scopo? Conquistarle tutte dal punto di vista finanziario.
Lo strumento della fortuna dei Rothschild è il continuo scambio di favori e informazioni che non tarda a instaurarsi tra i fratelli. Con abilità e mancanza di scrupoli riescono a espandersi a livello internazionale, moltiplicando il proprio capitale. Per farsi un’idea del vertiginoso aumento del loro potere, basta pensare che mentre nel 1803 possedevano 3 milioni di franchi, nel 1825 toccano i 100 milioni! Qual è il loro campo di expertise? Spostare il denaro e, soprattutto, fomentare le guerre tra casate europee. Investono il denaro delle principali casate regnanti verso 2 principali attività: i prestiti a tasso elevato diretti a chi intende entrare in guerra e i titoli del debito pubblico acquistati dai paesi che desiderano ricostruire quanto i conflitti hanno devastato. Distruzione e ricostruzione, questo è il ciclo ininterrotto su cui lucrano i Rothschild.
Una delle storie più famose che li vede protagonisti è legata alla battaglia di Waterloo. Nell’800, Nathan Rothschild, attivo in Inghilterra, era diventato in pochissimo tempo l’uomo di fiducia del duca di Wellington. Egli finanzia l’Inghilterra e gli Stati alleati nella lotta contro Napoleone. Si racconta che nel 1815 egli avesse assistito in prima persona alla vittoria del duca nella battaglia di Waterloo. Dato che la prassi familiare era quella di sfruttare ogni guerra dal punto di vista economico, Nathan ritorna precipitosamente in Gran Bretagna per diffondere tutta una serie di notizie false sull’esito del conflitto. In meno di un giorno è a Londra, e la recentissima vittoria degli inglesi non è ancora di dominio pubblico.
A quel punto, egli annuncia la sconfitta del duca di Wellington e inizia a vendere i propri titoli del debito pubblico inglese, facendoli completamente crollare in Borsa. Intanto fa sì che i suoi agenti li acquistino segretamente a prezzi irrisori, prima che la notizia della vittoria si diffondesse e che il prezzo dei titoli salisse vertiginosamente. Il risultato ce lo immaginiamo già. Con questa geniale e poco etica operazione, le finanze dei Rothschild si arricchirono ulteriormente, tanto per usare un eufemismo. Nathan è riuscito ad aumentare 2.500 volte la somma con cui il era stato inviato in Inghilterra da suo padre: ora è anche in grado di finanziare la Banca d’Inghilterra.
Nei secoli, l’impresa di Nathan Rothschild non deve essere stata esente da invenzioni e alterazioni. Molto probabilmente egli non era presente a Waterloo quel giorno e non tornò di corsa a Londra sfidando il mare in tempesta. È molto probabile che si sia avvalso della rete di informatori familiare, talmente vasta da non avere eguali all’epoca. Oltretutto i Rothschild sono sempre stati molto riservati per quanto riguardava i loro affari. Nessuno ha mai potuto consultare i loro archivi per esaminarne nel dettaglio le operazioni finanziarie. Di conseguenza l’affascinante aneddoto sulla speculazione di Waterloo presenta ancora una patina leggendaria. In ogni caso questo episodio, insieme a tanti altri, ha fatto sì che i Rothschild divenissero i protagonisti di varie teorie complottistiche.