Almanacco del 28 maggio, anno 1905: nello stretto di Tsushima, fra il Giappone e la Corea, si concluse lo scontro navale fra Russi e Giapponesi. Questi ultimi, comandati dall’ammiraglio Togo Heihachiro, ottennero una sorprendente vittoria, tale da avere un peso decisivo per il successo nipponico nella Guerra russo-giapponese del 1904-1905. Ma facciamo un passo indietro.
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, il Giappone aveva conosciuto un’incredibile sviluppo industriale. L’obiettivo era quello di colmare il gap con i Paesi occidentali e permettere così l’ingresso di Tokyo all’interno del ristretto club delle Grandi Potenze. Tuttavia, all’Occidente il Paese del Sol Levante appariva ancora assai arretrato e inferiore militarmente, incapace di reggere lo scontro con una nazione occidentale.
Le velleità imperialiste del Giappone lo portarono a indirizzare le proprie mire espansioniste verso la Cina, un impero enorme, ricco di risorse e in piena crisi. In particolare, a Tokyo interessava la Manciuria, una regione situata nel nord-est della Cina, che però era già preda degli appetiti russi. E l’opposizione di San Pietroburgo alla penetrazione nipponica si era già chiaramente palesata nel 1895. In quell’anno, Giappone e Cina siglarono il Trattato di Shimonoseki, che pose termine alla prima guerra sino-giapponese e che costrinse Pechino a rinunciare alla Corea e a cedere ai nipponici Port Arthur e la penisola del Liadong, territori localizzati in Manciuria. La Russia però, spalleggiata da Germania e Francia, aveva impedito che Tokyo occupasse le aree che gli spettavano dal trattato.
Ai Giapponesi apparve quindi inevitabile lo scontro con il gigante russo, ma prima toccava rafforzarsi militarmente e diplomaticamente. Nel 1902 riuscirono a siglare un’alleanza con la Gran Bretagna, che non vedeva di buon occhio l’espansione russa nell’Asia centrale, a ridosso della sua colonia più importante, l’India. L’accordo prevedeva la mutua neutralità nel caso una delle due potenze fosse in guerra con un paese terzo e l’intervento in guerra di uno dei due firmatari qualora l’altro si fosse trovato a combattere più di una nazione. Il Giappone, inoltre, poté giovarsi di forniture navali dal suo alleato britannico, potendo apprendere l’arte cantieristica della principale potenza mondiale dell’epoca.
Nel 1904 scoppiò dunque la guerra. Dopo un anno di combattimenti, il 28 maggio 1905 la flotta russa proveniente dal Mar Baltico e quella nipponica si trovarono una di fronte all’altra. In pochi avrebbero scommesso sul Paese del Sol Levante, che però, grazie al genio strategico del suo ammiraglio, Togo Heiachiro, si rivelò il cavallo vincente. La Russia, sconfitta su terra e su mare, dilaniata da conflitti interni, si vide costretta a capitolare e riconoscere l’ingresso di Corea e Manciuria nella sfera di influenza nipponica. Il Giappone era entrato definitivamente nel circolo delle Grandi Potenze.