Non è un rinvenimento canonico, ha di sicuro del peculiare e del bizzarro. Anche gli archeologi sono stupiti: non è consueto trovare una lince in una sepoltura altomedievale. Se contornata da altri quattro cani, allora la cosa si fa ancora più seria e particolare. Che cosa significa questo ritrovamento? Si tratta di un mistero o di una semplice casualità? Scopriamolo insieme!
Questo gattone selvatico, fortemente carnivoro e predatore di piccoli mammiferi ed uccelli, era presente, al contrario di quanto comunemente si pensi, anche in Europa. In generale, la lince è diffusa in realtà in tutto l’emisfero settentrionale, ma alcuni habitat sono stati invasi dall’uomo nel corso della storia e non ci fu più spazio per questo magnifico animale.
Il ritrovamento di oggi si trova proprio in Europa, più precisamente nell’Ungheria centro-occidentale, nel sito di Zamárdi-Kútvölgyi-dűlő. La fossa risale ai secoli altomedievali (V-VI secolo d.C.) ed era profonda circa un metro e mezzo. Conteneva al suo centro uno scheletro completo di lince appunto e, attorno ad essa, quattro scheletri di cane.
Gli studiosi parlano di esemplari simili a moderni pastori tedeschi, dunque cani di taglia medio-grossa. Non si ha ancora una risposta precisa all’enigma generato dal ritrovamento archeologico. Ulteriore pepe aggiungono le parole di Lászlo Bartosiewicz, archeologo dell’Università di Stoccolma e coautore dello studio. Egli afferma infatti che: “Archeologicamente, gli scheletri di lince sono estremamente rari, poiché la carne di lince di solito non viene consumata“.
Aggiunge poi un altro dettaglio importante: più comune è il ritrovamento di artigli di lince in sepolture umane come ornamenti. Probabilmente anche la loro pelliccia era seppellita insieme ad essi, ma questa si deteriora molto più facilmente. Pochi ritrovamenti dunque e tanti elementi misteriosi.
La teoria forse più accreditabile è quella del culto della lince. Non erano rari infatti gli elementi religiosi collegati agli animali e connaturati da forte simbologia. Forse allora ci troviamo davanti ad un rituale religioso consumato a favore di questo animale con sacrifici di altri animali. Ma la risposta definitiva ancora non c’è.