Durante la morigerata età vittoriana anche attraverso la moda si impartivano ferree regole sociali da osservare tanto nell’intimo che nella sfera pubblica. Ma una delle mode diffusesi in quegli anni era quella di indossare abiti di un verde smeraldo sgargiante potenzialmente… Sì, abiti potenzialmente mortali!
Questi meravigliosi vestiti di un verde smeraldo nascondevano però un oscuro segreto: potevano uccidere chi li indossava. Suddetti capolavori tessili erano intessuti e poi intrisi con l’arsenico. Più precisamente con la polvere d’arsenico.
Le case vittoriane progredirono, grazie ad esempio all’illuminazione a gas che permetteva di far sì che le stanze di sera fossero meno buie. Sembra che questo fu l’elemento che influenzò direttamente la moda: le donne volevano indossare colori più brillanti. Anche la regina Vittoria desiderò indossare abiti verde smeraldo.
Ecco, da quella necessità nacque un mercato attorno al verde smeraldo, un circolo tossico (è il caso di dirlo) in cui a farla da padrone sarebbe stato l’arsenico. Quest’ultima è una sostanza estremamente dannosa per l’organismo umano; il contatto tra il semimetallo e la pelle può causare ulcere e conseguenti dolori lancinanti. Non solo, gli effetti negativi di questo elemento chimico potevano essere ancora più gravi. L’arsenico poteva essere assorbito dalla pelle ed entrare in circolazione nel sangue causando la caduta dei capelli, vomito e intaccando diversi organi interni.
L’impiego della sostanza non si limitava ai soli vestiti ma anche a diversi altri oggetti di corredo, come i meravigliosi ma altrettanto letali accessori per capelli. Questi spolverati con dell’arsenico, che avrebbe conferito il colore desiderato all’oggetto, causavano gli stessi danni. L’impiego di questa straordinaria componente della tavola periodica finì con l’essere usata addirittura per la carta da parati durante il XIX secolo.
Presto però la società si rese conto degli effetti negativi della sostanza, soprattutto dopo il 1861, quando la giovane Matilda che di professione creava fiori artificiali, morì per avvelenamento da arsenico. Sui giornali, di lei si disse che per la troppa inalazione di polvere, vomitò acqua verde e che la sclera nei suoi occhi divenne dello stesso colore. Sembrò allora che a prendere il sopravvento sulla società vittoriana fu la fobia per l’arsenico e gli abiti di colore verde smeraldo caddero in disuso.