Almanacco del 9 maggio, anno 1671: Thomas Blood, travestito da sacerdote, prova a rubare la corona inglese. Un avvenimento a dir poco divertente e teatrale, condito da azione, tragedia e poi lieto fine. Sembra un film da prima serata, in realtà è un accaduto storico poco conosciuto ma che merita una piccola riflessione.
Iniziamo dalla storia personale di Thomas Blood. Egli nacque nella contea di Clare, in Irlanda, nel 1618, da una famiglia borghese, benestante per meglio dire. Il nonno era stato addirittura membro del Parlamento e rappresentate di quelle istituzioni di cui il nipote proverà a farsi beffe. Il padre invece era un fabbro e la vita del nostro protagonista si svolse in lineare serenità.
All’età di venti anni contrae matrimonio con Maria Holcroft, figlia di un gentiluomo del Lancashire. Si trasferì dunque in Inghilterra, salvo poi fare ritorno alla sua terra d’origine. Allo scoppio della Guerra Civile Inglese, nel 1642, divenne un realista e combatté per il re Carlo I. Le vicende però prendevano una strada totalmente diversa, cosa che avrebbe fatto anche Blood.
Quando si rese conto che le Teste rotonde di Cromwell stavano per avere la meglio, cambiò sponda e passò dal lato dei “rivoluzionari”. Alla vittoria seguì la gloria: Cromwell gli donò alcuni terreni e lo elesse giudice di pace. Tuttavia questa fase felice, dopo molti anni, terminò. Con il ritorno di Carlo II Stuart, nel 1660, la sua gloria svanì. Trovò riparo nuovamente in patria.
Qui cercò di riorganizzare una ribellione con i seguaci cromwelliani che lo seguirono, ma il tutto si tradusse in un nulla di fatto. Blood comunque non mollava la presa, pensava a qualcosa di grande. Progettò così di rubare la corona Inglese dalla Torre di Londra, progetto a dir poco arduo.
La complessità del piano aumenta se sei visibilmente ubriaco e travestito da sacerdote. Spoiler alert: Blood lo era. Arriva ora, tuttavia, il lieto fine. Carlo II fu favorevolmente colpito dal coraggio del nostro protagonista. La sua condanna non arriverà mai, anzi, gli dispensò anche il processo stesso e gli regalò delle terre. Il nostro Thomas era tanto coraggioso quanto fortunato!