La famiglia Fugger, originaria di Augusta in Germania, si annoverava tra le più facoltose a cavallo tra ‘400 e ‘500. La loro ricchezza era talmente ingente da rivaleggiare con quella del re maliano Mansa Musa. Infatti è con quest’ultimo che i Fugger si contendono tutt’ora il titolo di patrimonio più grande della storia.
I Fugger furono dapprima commercianti arricchitisi attraverso la manifattura tessile, per poi allargarsi all’industria mineraria e siderurgica. Ma l’attività che rese loro il maggior profitto era quella finanziario-bancaria. La misura della loro importanza diventa più comprensibile quando si pensa che furono creditori di sovrani, pontefici e imperatori per tutto il XVI secolo. Prendiamo come esempio Carlo V, celebre imperatore asburgico e senz’altro uno degli indiscussi protagonisti del Rinascimento. A garantirgli l’ascesa al trono imperiale, grazie alle tangenti pagate ai sette principi elettori, furono proprio i Fugger.
Carlo d’Asburgo, che già riuniva nella sua persona i titoli di duca di Borgogna, re di Spagna, arciduca d’Austria e di principe sovrano dei Paesi Bassi, divenne quindi imperatore del Sacro Romano Impero. A soli 19 anni, si trovò a capo di un complesso territoriale così vasto da essere definito “l’impero su cui non tramontava mai il sole”. Ecco, una simile circostanza storica non si sarebbe potuta verificare senza l’intervento dei Fugger. Attraverso un prestito di ben 800 mila fiorini, egli fu in grado di realizzare le proprie aspirazioni politiche.
Ad aumentare ancora di più il prestigio e l’opulenza della famiglia, fu sicuramente Jakub II, anche detto Jakub il ricco. Energico e ambizioso, acquisì esperienza nel mestiere a Venezia e decise di diversificare il suo giro d’affari. I Fugger divennero così un gigante bancario a livello europeo. La bancarotta annunciata da Filippo II, grande debitore dei banchieri di Augusta, ebbe su di loro sicuramente effetti negativi, ma neanche una simile catastrofe riuscì a mandare in rovina le finanze familiari.
Prima ancora di finanziare Carlo V, Jakub aveva iniziato a gestire la zecca pontificia. Nel 1506 finanziò la nascita della Guardia svizzera, che ad oggi rappresenta il più antico corpo permanente ad essere ancora in servizio. Inoltre Jakub II si rese conto molto presto del potere dell’informazione, una delle intuizione che determinò il suo successo. Attraverso una vasta rete di emissari, si manteneva costantemente aggiornato sui più importanti fatti europei. In questo modo, poteva prendere decisioni cruciali per i propri affari con maggiore consapevolezza.
Al fine di finanziare la costruzione della basilica di San Pietro, i Fugger gestirono anche la vendita delle indulgenze. Per gli animi tedeschi, da qualche anno già inquieti e inferociti per via dell’immoralità del papato, questo enorme affare fu l’ultima goccia e rappresentò il pretesto per lo scoppio della Riforma protestante. Non è molto lontano dalla realtà affermare che i Fugger furono i cripto-imperatori dell’Europa nella prima età moderna. La loro banca non dichiarò mai la bancarotta, nemmeno quando l’azienda Fugger cessò di esistere nel 1657.