Carri armati e medioevo, sembrerà assurdo ma è così. Non immaginate un Abrams, un Panzer o un Leopard che passano vicino a soldati in armatura, ma pensarlo non vi porterebbe lontano dalla realtà. A rendere il tutto ancora più affascinate per noi italiani è che fu proprio un nostro connazionale a disegnare il primo prototipo, Leonardo da Vinci. Ma procediamo con ordine.
L’idea di un veicolo, con degli uomini a bordo che attraversa i campi di battaglia non è qualcosa di così nuovo come si possa pensare. Per il mare, le barche ci vengono subito alla mente come unico modo possibile. Ma i nostri antenati non ebbero difficoltà a immaginare qualcosa di analogo su terra con quello che avevano.
Nel mondo antico ciò che possiamo considerare come un “carro armato” ante litteram, è quello che nelle fonti troviamo descritto come carro da guerra. Immaginate dei cavalli, legati ad una biga (si quella dei film sull’antica Roma) con sopra 2 o 3 uomini che sfrecciano tra le formazioni nemiche andandole a rompere e seminando il panico tra i nemici.
Così inizia, ma come continua? Nel medioevo vero e proprio non abbiano notizie di cose simili. Ma se ci avviciniamo all’età moderna tutto cambia, soprattutto perché l’uomo assembla le prime armi da fuoco. Le potenzialità di queste nuove armi sono infinite e ben presto ci si accorge che sono davvero utili per distruggere oggetti grandi, come le mura delle citta, nasce l’artiglieria! Rozza e ancora non perfezionata fallisce più spesso di quanto non funzioni. Questo non butta giù i fabbri e gli armaioli che, in neanche un secolo, arrivano a produrre i primi cannoni. Cannoni che anche noi oggi riusciremo a riconoscere come tali. Se un carro da guerra ha solo l’idea di un carro armato, un carro con sopra un cannone diventa a tutti gli effetti un carro armato.
Leonardo da Vinci però, nei suoi celebri disegni, ci mostra come nella sua testa un solo cannone sia troppo poco. Ecco che propone un veicolo dotato di ruote, azionate da uomini al proprio interno e che in aggiunta non ha una sola bocca di fuoco, ma ne ha innumerevoli. Tante quante ne servono per coprire tutta la sua forma circolare, perché così era nella mente di Leonardo. Se un carro può ospitare dei cannoni, l’unico modo per far si che non abbia punti ciechi è che possa sparare in tutte le direzioni.
Purtroppo il genio di Leonardo non sarà sfruttato e prima che nel 1916, sui campi di battaglia europei compaia un vero carro armato passerà molto tempo. Questo non toglie che già alla fine del Medioevo quello che per noi è un simbolo della guerra, era già nelle menti dei nostri antenati.