Immerso nelle verdi colline della Slovenia, si trova un antico luogo meta di pellegrinaggio. Il villaggio battezzato: Jeruzalem, fondato nel XII secolo venne ceduto poi ai crociati dal signore del posto Federico di Ptuj. Il luogo conservò la sua aurea di sacralità, e divenne tappa di alcuni percorsi che portavano alla Terra Santa. Jeruzalem deve essere ricordata anche per un particolare episodio dai caratteri leggendari: quello della gola di Babji Klanec e delle donne combattenti.
La gola di Babji Klenec si trova vicino Jeruzalem. Un villaggio fondato nel XII secolo da dei pellegrini e dei soldati alla ricerca di una strada verso la Terra Santa. E così sulla cima della collina più alta si costruì la cappella dedicata alla vergine Maria. Il villaggio continuò ad essere una meta di pellegrinaggio. Anche se nel XVII secolo a prendere il posto dell’antica cappella crociata fu la chiesa barocca dedicata a Maria Addolorata.
Intanto la guerra contro gli infedeli continuava incessantemente e per la popolazione locale non fu necessario attraversare il Mediterraneo per prendervi parte. La guerra raggiunse anche questo luogo lontano. Lo scontro a cui ci si riferisce è la battaglia della gola di Babji Klanec. Per giunta protagoniste dello scontro furono le donne. L’episodio deve essere inquadrato nella più ampia vicenda della Battaglia del San Gottardo.
La battaglia di San Gottardo si tenne in un angolo dell’allora Ungheria austriaca, Mogerdorf, che è ora Austria. A scontrarsi erano l’Impero asburgico di Leopoldo I e l’Impero ottomano di Mehmet IV. Il casus belli fu il perpetrarsi di scorrerie croate in terra turca. La vittoria sulla Sublime Porta del 1 agosto 1664, aveva contenuto la minaccia e poi portato alla firma del Trattato di Vasvar. La vittoria fu anche simbolica: dimostrò che l’Impero ottomano da anni in controllo di alcuni territori europei, poteva essere sconfitto. Ben presto la notizia della vittoria di San Gottardo arrivò sulle splendide colline di Jeruzalem. Così come si sparse la voce che le truppe ottomane in ritirata saccheggiavano ogni villaggio incontrato sul loro cammino.
Per paura delle scorrerie dei Turchi, essendo gli uomini lontani, le donne e i bambini trovarono rifugio presso la chiesa di Maria Addolorata. Le donne delle terre dei fiumi Drava e Mura, e quelle di Jeruzalem decisero di non aspettare inermi che si abbattesse su di loro questa calamità. Quando i Turchi risalirono la collina di Jeruzalem, una ragazza di nome Gera, imbracciata un’arma, cercò di convincere le donne e i pochi uomini rimasti nel villaggio a difendersi. Idearono così una trappola: attirare le truppe turche nella gola di Babji Klanec. Da ogni lato della gola le donne fecero rotolare dei grandi massi che resero irrequieti i cavalli. In seguito a far impazzire i soldati fu una nube di sabbia bollente e carbone ardente. Ai soldati non restò che ritirarsi e le donne di Jeruzalem sfoderarono il loro ultimo asso nella manica, ovvero un toro imbizzarrito.
La collina di Jeruzalem era salva, le donne avevano vinto la battaglia della gola di Babji Klanec e il campanile poté suonare a festa. Secondo la leggenda alcuni corpi dei soldati nemici si troverebbero seppelliti sotto un castagno, in attesa che un turco li redima. L’albero esiste ancora oggi. Tralasciando i caratteri leggendari del racconto, la battaglia della gola di Bbabji Klanec e di San Gottardo, permisero all’Austria di organizzarsi. Gli scontri con i Turchi non sarebbero finiti quell’anno, e nel 1683 infatti Vienna venne assediata. Fu l’episodio che segnò la fine dell’espansione in Europa dell’impero ottomano.