Almanacco del 18 marzo, anno 1123: ha inizio il Concilio Lateranense I. Una data che può sembrare banale ed una riunione di ecclesiastici che appare come una delle tante che ci furono nel corso della storia. Ma non è esattamente così. Si tratta di uno dei concili più importanti della storia ecclesiastica che sancì una serie di principi e linee guida ancora oggi rispettati.
Antecedente importante ed indissolubilmente legato al Concilio Lateranense I, è il Concordato di Worms, dell’anno precedente. Nel 1122, dopo un periodo lunghissimo di scontri, si giunse ad un accordo fra potere temporale e potere spirituale. Quel concetto che tutti abbiamo in testa dalle scuole medie e che ricordiamo da tanto tempo. In effetti si trattò di un cambiamento epocale, ma cosa stabilì tale concordato?
Innanzi tutto pose fine all’attribuzione arbitraria di benefici ecclesiastici da parte dei laici, che in poche parole voleva dire che i benefici conferiti agli uomini di chiesa non erano più frutto di decisioni arbitrarie di potenti che nulla o quasi avevano a che fare con la religione. Altro passo molto importante fu il ristabilimento delle nomine vescovili ed abbaziali e la fine delle ingerenze politiche nelle nomine del papa.
Riassumendo: il Concordato di Worms del 1122, e successivamente il Concilio Lateranense I, stabilirono la separazione delle due sfere di potere. La spada imperiale e il pastorale papale prendevano due binari paralleli, destinati a non incontrarsi, almeno in teoria.
Tornando dunque al Concilio in questione, sappiamo poche cose, soprattutto grazie a Pandolfo da Alatri, biografo di papa Callisto II, colui che indisse la riunione in questione. Da questa fonte apprendiamo che i partecipanti furono quasi mille, per la precisione 997, mentre altre fonti parlano di oltre 3.000 vescovi e più di 300 abati. Non sono però pervenuti gli atti conciliari ufficiali, quindi poco sappiamo con certezza.
Ciò nulla toglie all’importanza e alla storicità dei due eventi in questione. Si tratta di vere e proprie pietre miliari della storia dell’occidente, soprattutto per quanti riguarda i rapporti fra potere spirituale e temporale. Questi concetti, che appaiono ridondanti, accompagnano le pagine di storia medievale più belle e significative per lo sviluppo delle successive epoche.