La fine di ogni uomo è già scritta dalla nascita. La morte ci accompagna fin dall’inizio, incombe nell’ombra sempre pronta ad afferrarci. I pirati e gli altri “criminali del mare” lo sapevano benissimo. Specie nell’Inghilterra del XVIII e XIX secolo. La scure della funesta compagna aveva un nome ben preciso per loro, si chiamava “Execution Dock“. Vediamo insieme questa macabra storia di una punizione esemplare come molte nella storia.
La vicenda della pirateria e degli ammutinamenti è una pietra miliare delle storie legate al mare. Spesso ci si dimentica però che queste andavano di pari passo con le vicende dei Corsari. Durante il regno di Elisabetta I quest’ultimi erano addirittura istituzionalizzati e sovvenzionati dalla corona inglese. Era una forma di “illegalità legale” utilizzata per contrastare le navi pirata e per attività di rapina contro altre potenze coloniali.
Uno dei più famosi fra i corsari, se non il più famoso, fu Sir Francis Drake. Quest’ultimo derubò più e più volte le potenze coloniali rivali di Spagna e Portogallo e racimolò un bottino a dir poco sensazionale. Divisi i guadagni con la corona inglese, si godette il suo tesoro immenso e la grande fama conseguente.
Le vicende dei corsari non sono tutte rose e fiori come questa appena narrata. Non appena le patenti di corsa furono ritirate, molti divennero dei veri e propri pirati, perdendo quell’aura di legalità e finendo nel mondo dei fuorilegge. Per i banditi del mare c’era una pena particolare, il già citato Execution Dock. Una serie di forche e patiboli situate sul Tamigi che attendevano ogni giorno nuovi condannati a morte.
Prima rinchiusi nella prigione di Marshalsea, i banditi compivano poi una lunga marcia verso il molo, luogo dell’esecuzione, accompagnati dal Maresciallo dell’Ammiragliato. Questi sfilava tronfio sul suo cavallo e recava con sé un vessillo forte: un ramo d’argento, simbolo della giustizia del Ministero della Marina. Passando davanti ad uno storico pub (ancora oggi aperto sotto forma di caffetteria), i banditi potevano bere il loro gallone di birra, l’ultimo da vivi. Avevano anche la possibilità di tenere un discorso finale, con il quale chiedere perdono o spendere parole al vetriolo contro qualcuno.
Dopo l’esecuzione, i banditi ormai trapassati andavano incontro ad un’altra tragica e cruda pratica. I loro corpi erano esposti in gabbie metalliche e lasciati alla mercè della marea. Le esecuzioni avvenivano infatti sempre con la bassa marea, di modo che i corpi potessero incontrare in seguito quella alta. Dopo due, tre o più lavaggi con acqua marina, finalmente il corpo era tolto dalla gabbia. La morale della favola è che non era bello morire da pirati nell’Inghilterra di questi secoli.