Fortemente correlato all’articolo inerente l’alimentazione medievale, l’argomento odierno mostra in breve quanto e quando la Chiesa, cattolica ed ortodossa, influenzava la dieta medievale. Con tutte le limitazioni e le difficoltà che già presentava la sfera del cibo nel Medioevo, l’operato della religione, cristiana in questo caso, ma molte altre in altri casi, si assommava alle difficoltà sopra dette.
Partiamo dal consumo della carne. Questa era appannaggio solo delle classi più abbienti, e questa era già una fortissima limitazione. A tale problematica si aggiungano la scadenze del calendario liturgico. Per circa un terzo dell’anno, in ossequio ai precetti religiosi, la quasi totalità dei cittadini non mangiava la carne, nonostante il suo consumo fosse già molto limitato.
Strettamente correlati alla religione erano anche i digiuni religiosi. Prima di ricevere la comunione, chiunque volesse accostarsi al sacramento in questione doveva rispettare un digiuno che principiava dalla mezzanotte del giorno precedente. Questo era allargato a tutti gli alimenti e non riguardava solo il consumo di carni.
In periodo di Quaresima e di Avvento le privazioni diventavano più pesanti. La Chiesa aveva infatti stabilito che i periodi di festa e di gioia dovevano alternarsi con quelli di dolore e astensione dal cibo. Il mercoledì, il venerdì e talvolta il sabato erano questi giorni di penitenza. Carne, uova, burro e derivati vari erano esclusi dalle diete in questi ed altri particolari momenti dell’anno. I pasti giornalieri si riducevano spesso ad uno solo.
Una riflessione d’obbligo però riguarda i sotterfugi a tali regole. Non tutti infatti riuscivano a rispettare gli stretti vincoli di sacrificio (che richiamavano quello di Gesù sulla Croce) che si imponevano. Allora si creavano delle penitenze che ci si infliggeva quando non si rispettavano i criteri alimentari predisposti per i periodi in questione. Fatta la legge, trovato l’inganno insomma.
Anche oggi abbiamo diversi lasciti, molto più leggeri, di tali usanze. Come ad esempio l’astensione dalla carne nei venerdì di Quaresima e il mercoledì delle ceneri. Si tenga però in conto che all’epoca la religione permeava interamente la vita dei popoli, ed in ogni aspetto. La responsabilità che si provava era molto superiore ad oggi, quindi il discorso era leggermente più complicato.