Baume-les-Dames, comune francese di neppure 5.500 anime, incastonato tra le lievi colline dell’ex Franca Contea (dopo la semplificazione amministrativa, il territorio è parte della Borgogna-Franca Contea), centro dalla modesta rilevanza storica ma non per questo ignorabile. Infatti dei recenti scavi condotti nella corte abbaziale per il rinnovo della rete idrica hanno riportato alla luce un vero e proprio gioiello architettonico: una fontana del XVI secolo.
I lavori hanno conosciuto un’immediata battuta d’arresto, garantendo lo svolgimento delle indagini archeologiche da parte della solita Inrap. La scoperta è legata a doppio filo con la storia medievale e moderna dell’abbazia benedettina sorta nel VIII secolo. Questa rappresentava il centro sociale e religioso del villaggio di Baume-les-Dames, un simbolo con alle spalle secoli e secoli di storia, arricchiti da eventi di spicco come la costruzione della chiesa abbaziale tra il 1758 e il 1781.
La fontana del XVI secolo è posta in direzione sud rispetto alla chiesa appena citata. La costruzione concentrica è degna di nota per le sue caratteristiche architettoniche d’eccezionale valore. Essa è portatrice diretta della sapienza ingegneristica e idraulica posseduta dai suoi costruttori durante il Cinquecento. Si evince tutto ciò scendendo nella descrizione dettagliata dell’opera. Di risalto sono le minuzie delle condutture radiali in muratura, oltre alla base monolitica della fontana e alla sua vasca semiovale. Quest’ultima rivela un intelligente sistema per il recupero nonché il riutilizzo dell’acqua piovana.
L’Inrap fornisce ulteriori dettagli sull’entità della scoperta, asserendo come nei pressi della fontana siano stati ritrovati anche manufatti non direttamente collegati ad essa. Ad esempio, tracce di una struttura abbaziale secondaria (e forse precedente a quella oggi visibile) ricondurrebbero ad una fossa utilizzata per la fusione delle campane. Lo suggerisce il ritrovamento delle basi di due anime di campana in argilla paglierina e tracce di rame sparse sul fondo della cavità.
Non distante dalla fontana gli archeologi avrebbero posato i loro occhi su un “tesoro” niente male: muri antichi di cui si era persa conoscenza; sepolture e costruzioni di cui ancora si sa poco, se non pochissimo. La maggior parte dei reperti è databile ad un periodo che va dal IX all’XI secolo d.C.
Risulta quanto mai evidente come si sappia fin troppo poco sulla centralità storica dell’Abbazia di Baume-les-Dames. Le recenti scoperte archeologiche rivelano pagine di un passato di cui si era persa consapevolezza. Tra le tante, la fontana del XVI secolo ne è la testimonianza più esplicita.