Quante volte, studiando i nostri manuali di storia, abbiamo incontrato un contesto che portò alla formazione di un mercato nero? Qualcosa di molto simile si verificò verso la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, ma con i denti. Per avere le prime protesi in porcellana, qualitativamente ed esteticamente del tutto equiparabili a dei denti normali, bisognerà attendere il 1837, con Claudius Ash, ma prima come si faceva?
Le risposte a tali quesiti nella storia sono spesso dure e bizzarre. In questo particolare dilemma la soluzione è la più semplice: si rubavano e si compravendevano dei normalissimi denti umani. Per vendere i proprio denti bisognava però essere davvero in strettezze economiche devastanti, e infatti lo facevano solo i più indigenti. Spesso, ciò era sinonimo di mancata igiene orale e di stato di malattia del dente, che ne invalidava la vendita.
La vera manna da cielo – anche se è brutto da dire – erano le battaglie. Una su tutte segnò una pagina importante di questo peculiare capitolo: la Battaglia di Waterloo. Quanto avvenne in Belgio creò di fatti un vero e proprio sigillo di garanzia. I “denti di Waterloo” divennero famosi e addirittura esportati in diverse zone del mondo.
Gli eserciti di Inghilterra, Olanda e Prussia, contro quello napoleonico, il 18 giugno del 1815, se le diedero di santa ragione. Alla fine della battaglia vi erano circa 47.000 uomini distesi e abbracciati dalla morte. Gli sciacalli li depredarono di tutto quanto potessero rivendere e, soprattutto, dei loro denti sani e preziosi. Si trattava per lo più di giovani e ciò voleva dire spesso (ma non sempre) una sola cosa: qualità!
Per dare un’idea di quanto un dente di siffatta natura costasse, diamo un’occhiata al prezzo di un’intera fila di denti artificiali (avorio, osso o legno). Quest’ultima, in uno studio londinese di fine XVIII secolo, costava circa 20 sterline e 10 scellini. Una cifra a dir poco esorbitante e che pochi potevano permettersi. Un singolo dente naturale costava invece la bellezza di 31 sterline e 10 scellini.
Tali cifre erano accessibili solo ai nobili e agli strati più alti della popolazione. Anche dopo l’invenzione sopra citata delle protesi di porcellana, la macabra pratica durò fino alla fine dell’Ottocento, e i denti di Waterloo non sono che una pagina speciale di questo racconto particolare.