La fama dell’Arcivescovo di Canterbury è così vasta da aver ispirato una delle opere principali del Medioevo a Geoffrey Chaucher, ovvero The Canterbury Tales. Ma la vicenda di Thomas Becket è molto più complessa, nonché degna di nota, e parte da molto lontano, dalla famosa gavetta che si deve fare per giungere alle posizioni elevate. Il caro buon vecchio Thomas questo lo sapeva.
Nato tra il 1118 e il 1120, da un ricco commerciante di Londa, si avvicinò subito agli studi ecclesiastici dopo un dissesto finanziario del padre. La rigida morale e il grande carisma lo portarono ad eccellere e a mettersi subito in risalto, come se illuminato da una luce divina, interiormente ed esteriormente. Nel 1154, l’arcivescovo Theobald lo presentò al re, che allora era Enrico II, i due diverranno presto grandi amici.
Non molto tempo dopo, proprio Theobald morì e la sua carica tornò vacante. L’occasione fa l’uomo ladro, almeno di solito. In questo caso fu invece Enrico abile nello sfruttare subito il contesto e a nominare Becket Arcivescovo di Canterbury. Si trattava della carica ecclesiastica più alta d’Inghilterra, una delle più importanti anche a livello temporale. Ma le cose non andarono come previsto, non si trattò di un vero e proprio do ut des come immaginava Enrico II.
Proprio in virtù di quella morale che lo contraddistingueva, il nuovo arcivescovo non si schierò aprioristicamente dal lato del re. Al contrario cominciò a difendere strenuamente la causa ecclesiastica e si oppose al tentativo di sottomettere il diritto di giudizio interno (allora gli appartenenti al clero erano giudicati da tribunali interni) alla lex regia. Insomma, virò contro il suo vecchio amico. Il sovrano non la prese molto bene.
Pare che, ma non si è certi, proprio in seguito a ciò Enrico II disse “Chi mi libererà da questi preti turbolenti“. Detto, fatto. Ci pensarono 4 cavalieri. Reginald Fitzurse, William de Tracy, Hugh de Morville e Richard Brito presero spada e cavallo e si recarono sul luogo del delitto. Proprio durante una funzione religiosa, capendo che la visita inaspettata era per lui e non c’erano liete novelle, Becket si rifugiò sull’altare della Cattedrale.
Quattro colpi di spada lo uccisero, ponendo fine alla vita di un ecclesiastico morigerato e virtuoso. I cavalieri che compirono il gesto, al contrario di quanto si aspettavano, ricevettero una punizione: Andarono a combattere per 14 anni in Terrasanta. Il culto della figura di Becket si diffuse invece a macchia d’olio e la Cattedrale di Canterbury divenne luogo di pellegrinaggio nel Basso Medioevo.