Lo Zio Sam si sa, è la patria delle libertà sfrenate. Lo era ancora di più cento anni fa, quando due bambini di 10 e 6 anni fecero qualcosa di più unico che raro. Il New York Times l’ha definita “Una storia completamente incredibile ed indimenticabile“. Parliamo di Louis e Temple Abernathy che, nel lontano 1910, attraversarono per 2.300 km circa l’America a cavallo, recandosi dalla loro casa in Oklahoma fino a New York per vedere il presidente Theodore Roosevelt. Ma la mela non cade mai lontano dall’albero, partiamo quindi dall’introduzione del loro padre, Jack Abernathy.
Jack ebbe una vita abbastanza difficile, che condusse con coraggio e senza la povera moglie, morta nel 1907. Accudì e crebbe in autonomia i 6 figli, ma lui era rude, vincolato alla terra come da catene inscindibili. I suoi figli avevano un esempio di forza bruta e praticità, il loro padre era soprannominato infatti “Catch-Em-Alive Jack“, letteralmente “Jack acchiappali vivi“. Il perché è molto buffo e difficile da credere: il nostro amico cacciava a mani nude i lupi e riusciva a catturarli.
Se i genitori sono lo specchio dei figli, Louis e Temple non ci pensarono due volte a fare quello che fecero. Va sottolineato che il presidente Roosevelt era amico di Jack e lo aveva nominato maresciallo del distretto occidentale dell’Oklahoma. Il più giovane degli USA. Anche Theodore era amante della caccia e della vita a stretto contatto con la natura, capiva fino in fondo in suo amico e lo aveva premiato così.
Ritorniamo ora ai nostri protagonisti, fanciulli in tenera età al momento dell’impresa. Perché volevano andare a New York? Non certo perché erano attratti dalla vita cittadina, nudi e crudi come erano. C’entra sempre Teddy Roosevelt, che in quei giorni doveva tenere una è parata nelle strade della Grande Mela. I due piccoli trovarono tutto l’appoggio e nessun ostacolo nel padre, e figuriamoci! Gli aprì anche un conto corrente in caso di necessità durante la traversata.
Durante il viaggio andarono incontro a diverse peripezie: la morte di uno dei cavalli, l’acqua alta di un fiume che rischiò di uccidere Temple (ricordiamo che aveva solo 6 anni), una bufera di neve e mille altre storie da raccontare. Comunque il viaggio passò e sulla strada divennero delle vere e proprie celebrità, ospitate a dormire e cenare spesso in case di privati cittadini durante le varie tappe. Anche una banda di fuorilegge scrisse a Jack per tranquillizzarlo sul fatto che stavano assistendo i due bambini nella loro traversata.
La storia ha chiaramente un lieto fine. I due arrivarono in tempo per la parata e Theodore Roosevelt li riconobbe e li salutò con queste parole “Avete fatto un lungo viaggio per venire a trovarmi. Saluti” (Non si sprecò). Li fece poi sfilare dietro di lui e i due si godettero a pieno tutta la loro fama. Al ritorno però presero una più comoda automobile ed i cavalli tornarono altrettanto comodamente in treno. Un po’ di meritato riposo per gli Abernathy Boys