Se si pensa alla maestosità e alla grandezza dell’Impero Romano ci si focalizza spesso su Roma e l’Europa. Dimentichiamo infatti quale immensa espansione avesse raggiunto la potenza di Roma, e la scoperta di oggi era lì, sotto la sabbia, pronta a ricordarcelo. In Arabia Saudita si trovavano infatti tre accampamenti romani di circa duemila anni che le dune nascondevano alla storia nota e all’archeologia.
Tra l’odierna Giordania e l‘Arabia Saudita, circa 2.000 anni fa, si estendeva il Regno Nabateo, durato fino al 106 d.C., quando morì il suo ultimo re Rabbel II Soter. Fu in questo frangente infatti che probabilmente Roma arrivò in quei territori, come testimonia la scoperta degli studiosi inglesi.
Ad occuparsi della ricerca e dell’analisi è stata l’Università di Oxford, con un aiuto particolare e per certi versi inaspettato: Google Earth. Se prima di questo rinvenimento si pensava che la transizione di potere fosse stata pacifica, ora invece si ritiene il contrario. I rifugi militari si trovano tra 23 e 27 miglia di distanza l’uno dall’altro e probabilmente erano luoghi di stazionamento temporaneo.
Le truppe a cavallo trovavano ristoro dopo le lunghe marce nel deserto e facevano riposare gli equini sofferenti per le elevate temperature. Ma una presenza così numerosa di truppe indica che, probabilmente, ci furono degli scontri in cui furono utilizzate. Ciò testimonia che la conquista di tale remoto regno fu tutt’altro che pacifica.
Altra ipotesi avanzata da Oxford è che un altro campo potrebbe trovarsi in Giordania, più ad ovest, a Bayir. Inoltre affermano gli studiosi che la tipica forma a carta da gioco dei recinti degli accampamenti, aventi accessi opposti a ciascun lato, dimostra come molto probabilmente siano opera dei romani. Altra caratteristica è che il campo più ad ovest è molto più grande dei due ad est.
Interessante è infine l’ottimo stato di conservazione dei campi, per un duplice motivo: il fatto che la sabbia li copriva interamente e soprattutto per il fatto che i romani li utilizzarono per poco tempo. Elementi interessanti ed una nuova sensazionale scoperta ci stupisce dal deserto arabico.