Se siete amanti delle leggende avrete sicuramente sentito parlare del mostro di Loch Ness. Ma la sua origine non è altrettanto famosa, anche perché risale ad un’epoca antica, e più precisamente al VI secolo d.C. Il tutto ha preso il via dal racconto del monaco gaelico Columba e dal suo viaggio in Scozia.
Il missionario si recò nella terra dei Pitti con l’intento di evangelizzare la popolazione locale. Mai si sarebbe aspettato di dar vita ad una secolare leggenda che è conosciuta ancora dopo quindici secoli ed ha ispirato numerosi racconti, libri e film.
Era il 22 agosto del 565 e Columba era sulle rive del lago di Loch Ness, secondo lago per estensione della Scozia, dopo Loch Lomond, ma primo per volume grazie alla sua grande profondità. Fu in questo frangente che assistette al primo attacco del famigerato mostro che, senza pensarci, divorò un uomo e scomparve nel nulla.
L’episodio segnò a fondo il missionario che decise di rimanere nella terra dei Pitti e cercare di dare una risposta al mistero del lago. Va precisato che in epoca medievale leggende come queste erano pane quotidiano, soprattutto per il volgo, quindi la curiosità si insinuava facilmente fra la gente.
Poco tempo dopo, sempre desideroso di porre fine ai suoi interrogativi, il monaco convinse un suo assistente a percorrere a nuoto il lago e raggiungere l’altra riva (coraggioso il nostro Columba). Voleva rivedere il mostro acquatico. Le sue aspettative si avverarono. Ma qui successe qualcosa di particolare: Columba pronunciò una sorta di esorcismo, dicendo “Non toccare quell’uomo, non andrai oltre”. Miracolosamente il mostro si arrestò e sprofondò nuovamente negli abissi del lago di Loch Ness.
Quanto di inventato e quanto di reale ci sia nella storia narrata è difficile da stabilire. Ma se siete amanti delle leggende ora sapete com’è nata una delle più durature e famose di sempre.