Durante uno scavo nel terreno del Convento dei Giacobini a Rennes, gli archeologi dell’Istituto francese di archeologia (INRAP) si sono imbattuti in due fosse comuni, contenenti scheletri di soldati che presero parte alla battaglia conclusiva dell’Assedio di Rennes nel 1491. Questa era cominciata molti anni prima e vedeva come protagonisti delle due fazioni Anna di Bretagna e il re di Francia Carlo VIII.
Le due fosse contenevano 32 uomini. ”Di sicuro queste fosse furono riempite in fretta e furia. La simultaneità delle deposizioni indicherebbe un evento improvviso: analisi osteologiche dimostrano che i soldati, senza dubbio dei professionisti, morirono in conseguenza a ferite da taglio:. Analisi al radiocarbonio evidenziano che l’evento si svolse tra la metà del XV secolo e la fine del XVI. Tutti elementi che hanno condotto a una unica conclusione: sono i resti dei soldati che combatterono la Guerra di Bretagna (1487-1491”, spiegano gli archeologi dell’INRAP.
La guerra franco-bretone ebbe inizio nel 1487 e coinvolse molte forze europee tra cui Inghilterra, i regni di Aragona e Castiglia e il Sacro Romano Impero. La guerra terminò con la fine dell’indipendenza della Bretagna, mentre l’Assedio di Rennes del 1491 si concluse con il matrimonio della duchessa e Carlo VIII.
Le fosse scavate dall’INRAP contengono scheletri maschili, 4 in una e 28 in un’altra. La maggior parte risulta deceduta in seguito a traumi. Inoltre, tramite studi approfonditi, i ricercatori hanno affermato che i 4 presenti in una fosse erano bretoni. Nello specifico uno di essi era un nobile di famiglia bretone, vissuto lontano dalla regione di origine ma rientrato in patria per lottare per l’indipendenza.
Nella seconda fosse, invece, i 28 scheletri sono di uomini appartenenti all’esercito francese. Tramite analisi isotopiche e genetiche i ricercatori hanno potuto affermare che questi provenivano dalla parte orientale del regno, nello specifico tra la porzione nord di Parigi-Basin, la Valle del Reno e le Alpi.
Allo scavo hanno partecipato anche il CNRS, le università di Ottawa, Rennes, Toulose III-Paul Sabatier e l’istituto tedesco Max Plank.