Tra fine XVIII e inizio XIX secolo scoppiò in Europa quella che a tutti gli effetti sembrava essere una moda persistente più che una passione dall’anima empirica e scientifica: l’egittologia! Naturalmente collegata all’occultismo e al vagheggiante orientalismo. Una moda, come detto, che attecchirà moltissimo tra i salotti e le accademie parigine ma anche tra le mura delle vittoriane abitazioni londinesi. La capitale britannica, trainata dall’imprenditoria industriale alto borghese, divenne il principale polo d’approdo per un numero spropositato di mummie, importate da quella terra tanto lontana quanto affasciante chiamata Egitto. Da tale contesto, si innescò ben presto una sorta di cerimoniale, noto come “Mummy Unwrapping Party” che in modo un po’ raffazzonato traduco come “Spoglio delle Mummie“. Di che si tratta?
Per rispondere alla domanda, dobbiamo tenere in considerazione un aspetto fondamentale di quella società. Il progresso tecnologico e le nuove tappe scientifiche raggiunte creavano un diffuso clima positivista, che ebbe lati propositivi e di dichiarato merito – pensiamo ad invenzioni come il telegrafo, le prime locomotive a vapore, il radar, l’illuminazione a gas e così via – come risvolti meno lucenti, oscuri anzi. Ecco, in quest’ultima categoria inseriamo l’occultismo misto all’egittologia della prima ora.
La traduzione che ho scelto, ovvero “Spoglio delle Mummie”, è decisamente rivelatrice del fenomeno. Me lo immagino così: un folto gruppo in cui spiccano membri rispettabili dell’alta classe borghese si riunisce in un tipico palazzo di Notting Hill, nella Central London. Il proprietario di casa sa che dovrà stupire gli ospiti accorsi per lo spettacolo, perché di uno spettacolo si tratta. Così ha assunto un medico–chirurgo dalle ambigue aspirazioni antichiste. Egli è l’anima del Party, o della festa se preferite. Con fare teatrale pone il cadavere imbalsamato al centro di un tavolo longilineo, lavorando di mano, comincia con lo spoglio, togliendo benda dopo benda e mostrando al pubblico sobillante il corpo nudo di una mummia!
Bello vero? Ma vi svelo un segreto, che rimanga tra noi: il più delle volte quella “mummia” era un omicida o un truffatore venuto a mancare qualche anno prima dell’esposizione. Gli egiziani, venuti conoscenza dell’improvvisa moda europea, vollero giustamente lucrare il più possibile sul gusto corrente. I commercianti del Cairo spacciavano mummie plurimillenarie, faraoni, principi e principesse, per uomini e donne comuni di una povera società controllata dagli Ottomani. Riuscite voi a biasimarli?
La diffusione massima del fenomeno si ebbe intorno alla metà del ‘800, soprattutto nei decenni Trenta-Quaranta. Uno dei massimi esecutori di questi esibizioni era senza dubbio Thomas Pettigrew. I suoi show erano richiestissimi, vista la maestria con la quale scioglieva le bende dei poveri imbalsamati e la straordinaria esattezza delle sue autopsie. Pettigrew vantò di aver risolto un arcano sul sesso di una salma mummificata (un uomo scambiato per donna). Inoltre si autocelebrò dopo aver trovato sabbia all’interno di un cranio (chissà come mai…). Per comprendere l’entità degli eventi, ci basti sapere come Pettigrew raggiunse una fama tale da permettergli di scrivere un testo enciclopedico sulla storia delle mummie (A History of Egyptian Mummies, del 1834). Fondò tra l’altro la British Archaeological Society (ancora oggi esistente).
Potevano gli USA mancare all’appello? Le miracolose spoliazioni presero piede anche negli States, con il primo spettacolo datato 14 dicembre 1824. Questo andò in scena al Castle Garden di New York, di fronte ad una contenuta platea di scienziati, medici e qualche interessato particolarmente facoltoso. Il sensazionalismo da quelle parti era veramente travolgente, come dimostrano volantini, manifesti e annunci creati ad hoc prima di ogni spettacolo. Comunque sia, con il tramonto del secolo diciottesimo, lo “Spoglio delle Mummie” passò in secondo piano, in modo inesorabile. L’ultimo evento simile di cui abbiamo notizia andò in scena nel 1898, a Manchester, anche se i contorni dell’autopsia furono davvero medici e scientifici. Per una volta…