Ne abbiamo già parlato e probabilmente ne riparleremo spesso, Aizanoi è il sito archeologico principale probabilmente dell’intera Turchia e continua a stupire di giorno in giorno. Questa volta parleremo di alcune teste romane dell’epoca di fioritura dell’Impero e di un centinaio di marmi lavorati sempre in epoca romana.
I ritrovamenti risalgono al distretto di Çavdarhisar di Kütahya, dove si trovava la testa di Afrodite e quella del dio Dioniso. La dea dell’amore e della bellezza era vicina alla divinità del vino e dell’ebbrezza. Le due teste, insieme ad altri reperti, giacevano lungo il corso del fiume Penkalas.
I ritrovamenti infatti si devono, come spesso accade, a dei lavori contingenti, che non nascono come strettamente archeologici. Infatti era previsto un lavoro di regimentazione del fiume che, data la grande importanza archeologica del sito di Aizanoi, è stato accompagnato da una supervisione di esperti e da lavori anche di stampo appunto archeologico e di recupero dei reperti.
Di sicuro questa seconda operazione è stata fruttuosa. Numerosi ponti di pietra e oltre 100 parti di antiche statue romane vedono la luce uscendo dalle acque e dai fanghi del fiume Penkalas. Ancora una volta l’ennesima conferma dell’importanza della città in questione e del suo fiume all’interno delle connessioni e dei commerci dell’Impero Romano.
Aizanoi infatti era uno dei numerosi centri economici e politici dislocati in tutto l’immenso territorio imperiale. Il capo del dipartimento di archeologia, il Dr. Gökhan Coşkun, dichiara infatti che uno degli obiettivi dell’anno corrente è proprio il recupero e la valorizzazione dei ritrovamenti del fiume Penkalas, cuore pulsante dei commerci almeno fino al III secolo d.C. e possibile latore di altre sensazionali scoperte.
I lavori nell’area cominciarono già nel 2021, e almeno quattro ponti romani emersero da allora. Due di questi addirittura sono già restaurati, nella speranza che possano essere a breve affiancati da altri rinvenimenti di eguale importanza storica.