Dico pizza? Pensate a Napoli, giustamente. Eppure in pochi sanno che se una buona metà del nostro paese oggi conosce la squisitezza del cibo degli Dei (perché di quello si tratta) lo deve ad un comune di nemmeno 5.000 abitanti affacciato sull’incantevole Costiera Amalfitana. Lo dirò in modo secco e perentorio: il Nord Italia deve ringraziare Tramonti per la pizza.
Fin dai tempi più remoti Tramonti è stata la casa di agricoltori e pastori. Da queste attività se ne sono sviluppate altre, legate alla produzione e alla lavorazione del latte. Tramonti iniziò a farsi un nome per le mozzarelle. Non è un caso se ancora oggi gran parte delle pizzerie storiche di Napoli si riforniscono esclusivamente di mozzarelle tramontane DOC. Ma l’approdo e la conquista del Nord Italia da parte della pizza è un processo che vede come attore protagonista un uomo che di nome faceva Luigi e di cognome Giordano. Poi per tutti era Giggino “a Casettara”.
Il ragazzo di Tramonti finì a Novara per la leva militare durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel freddo Piemonte orientale Luigi notò una cosa destabilizzante: da quelle parti, sebbene producessero notevoli quantità di latte, nessuno conosceva la mozzarella e di conseguenza nessuno sapeva nulla sulla pizza. Dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, Luigi Giordano si rifugiò nei pressi di Oleggio dove, assieme a dei compaesani, mise in piedi diversi caseifici. Il caso volle che un altro tramontano, Vittorio Macchiarola, stesse facendo la stessa cosa ma dalle parti di Bergamo. Gli interessi di Luigi e Vittorio convergerono.
La buona volontà di espandere il verbo della mozzarella c’era, ma il secondo dopoguerra non fu semplicissimo per nessuno, figuriamoci per due novelli imprenditori in cerca di immediata fortuna economica. Allora alla coppia venne un’idea geniale. Ok, le mozzarelle, per quanto buone, non vendevano abbastanza… Perché non venderle ma mascherate dalla pizza? Giggino e Vittorio aprirono nel 1953 a Novara la pizzeria “A’ Marechiaro”, la prima nel settentrione italiano. Il progetto ebbe successo e continuò ad averlo a lungo. Pensate che il locale è aperto ancora oggi.
Da buon imprenditore, Luigi Giordano coinvolse parenti, amici, chiunque sapesse maneggiare una pala di fronte ad un forno a legna, aprendo svariate pizzerie nel corso degli anni. Al 1968 il signor Giordano, divenuto “O’ Miliardario”, poteva contare sotto la sua gestione 90 pizzerie.
Il fenomeno fu prettamente (ma non esclusivamente) tramontano. Dalla costiera tirrenica emigrarono verso nord tante famiglie, le stesse che aprirono a catena le fruttuose pizzerie in ogni città italiana che ne avesse avuto bisogno. L’emigrazione tramontana fu anche di stampo internazionale, visti i ristoranti aperti in Germania e USA nello stesso periodo. Quindi sì, tutto nacque a Napoli, non c’è dubbio e ringraziamo il Signore quotidianamente per la trovata partenopea, ma un grosso e dovuto riconoscimento va fatto anche a Tramonti, snodo intra-nazionale per la storia e l’affermazione della pizza.