La casata degli Asburgo è tra le prime dinastie che vengono in mente quando si pensa ad una famiglia potente, diremmo dominante, dei secoli scorsi. Celebre è la metafora dell’impero di Carlo V, sul quale “non tramonta mai il sole”. Padroni e grandi gestori di innumerevoli terre e regni, che con le colonie arrivavano da un capo all’altro del mondo, avevano però dei continui problemi di salute. Proprio questi valsero il soprannome di “stregato” a Carlo II, forse l’ultimo a regnare su un impero vagamente stabile, prima dell’inevitabile declino.
Ma come e perché nascevano tutti questi problemi di salute? Poteva essere semplice casualità? La risposta è chiaramente negativa. Le pratiche matrimoniali endogamiche erano molto diffuse nei secoli scorsi, ma gli Asburgo ne abusarono parecchio. La prova più tangibile è data dalla forma del mento di molti sovrani della famiglia, da cui il celebre tipo di “mento asburgico“.
Ma arriviamo al nostro Carlo II, “el Hechizado“, appunto “lo stregato”. Innanzi tutto fu l’unico figlio maschio sopravvissuto di Filippo IV. Ma se volgiamo lo sguardo sui precedenti matrimoni ci rendiamo subito conto che c’era qualcosa che proprio non tornava. Lo stesso Filippo IV e la moglie Maria Teresa d’Austria erano zio e nipote. Il nostro sovrano irretito aveva dunque quattro bisnonni invece di otto, sei trisnonni invece di sedici e via discorrendo.
Già dalla nascita erano visibili i tratti della temibile malattia genetica conosciuta come Sindrome di Klinefelter. Il piccolo e futuro imperatore aveva inoltre un’eruzione cutanea sulle guance, croste su tutta la testa e una sorta di coagulo di liquido sotto l’orecchio destro. Ciò lo rendeva estremamente debole e di conseguenza si aveva paura ad avvicinarlo. Anche i suoi stipendiati che dovevano lavarlo e accudirlo evitarono di farlo per lungo tempo, per paura di causare danni a quel fragilissimo bambino.
Anche la salute mentale non era delle migliori e la lista infinita di problemi non termina qui. Era afflitto inoltre da numerose gastriti e problemi di stomaco e soffriva anche di attacchi epilettici. Dall’autopsia fatta poco dopo la morte risulta che avesse un solo testicolo e molto scuro, calcoli renali ed un cuore grande “come un granello di pepe“. Insomma il corpo di Carlo era una sorta di meccanismo senza ingranaggi fin dalla partenza. Egli morì il primo novembre del 1700, all’età di soli 39 anni. Non è corretto parlare di “causa del decesso” quanto più di “cause”… Furono tante, troppe: deperimento organico, febbri continue, idropisia, astenia, debolezza intestinale, epilessia e spasmi. Potremmo anche continuare.
Tutte queste problematica gli valsero anche la valutazione di un esorcista, che sentenziò il fatto che ci fosse una maledizione sul sovrano asburgico. Di sicuro qualcosa che non andava c’era e la pratica endogamica asburgica consentì la conservazione del potere ma causò anche la morte di numerosissimi esponenti della casata austriaca.