Presso la Chiesa di San Nicola, vicino al Mausoleo di Cecilia Metella lungo l’Appia Antica, riemerge un antico mistero di almeno sette secoli fa. Si tratta di un giovane, approssimativamente sui 15 anni, seppellito lì con due strane fibbie vicino alla testa del femore. Il caso è identico ad una sepoltura di Alghero, e ciò rinverdisce ulteriormente gli interrogativi.
Ancora una volta si tratta di un ritrovamento totalmente fortuito. Gli operai che lavoravano per il passaggio della linea elettrica alla vicina chiesa, trovano il corpo e avvertono le autorità competenti. Giunte sul posto, lo scheletro è stato subito recuperato con i dovuti lavori di scavo.
Mentre il Mausoleo di Cecilia Metella risale agli anni compresi fra il 30 a.C. ed il 10 a.C., il Castrum Caetani è molto successivo. Si tratta di un castello fatto costruire, come facilmente deducibile dal nome, dalla importantissima famiglia Caetani, nel XIV secolo. I primi dubbi sulla sepoltura rinvenuta nell’area riguardano proprio la datazione della stessa. Si tratta di un giovane del XIV secolo o d’età precedente?
Stefano Roascio, l’archeologo che soprintende i lavori di scavo e recupero, invita alla calma. L’analisi delle strane fibbie e la datazione al Carbonio-14 sui resti daranno le risposte ricercate. Roascio inoltre afferma che la fossa non è totalmente terragna, ma collegata al substrato geologico, in contiguità con un antico muro del Castrum, databile intorno al 1302 d.C.
La costruzione della tomba in continuità col muro vuol dire che probabilmente, al momento della sepoltura, il muro era già presente. Ma, come conferma il soprintendente, “si tratta di un piccolo mistero” e invita alla calma. Solo l’analisi approfondita dei vari elementi noti potrà portare a risposte certe e risolvere ogni quesito sul giovane.
Come al solito dunque attendiamo chiarimenti in merito, sperando che possano arricchire anche la lunga e importante storia della famiglia dei Caetani e del loro Castrum.