Quando si pensa al colonialismo italiano, subito vengono alla mente i possedimenti in Africa conquistati tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Tuttavia, il primo tentativo di stabilire colonie oltremare è da registrarsi nel Seicento, quando uno stato italiano unitario non esisteva ancora. Questa è la storia della spedizione Thornton.
All’inizio del Seicento, le maggiori potenze coloniali erano la Spagna e il Portogallo, le quali da sole possedevano la quasi totalità del continente americano. Oltre a loro si stavano affacciando, con notevole ritardo, Francia, Olanda e Inghilterra. Le immense risorse naturali del Nuovo Mondo si erano riversate sull’Europa e diversi monarchi europei, grandi e piccoli, bramavano di mettere mano sulle ricchezze delle Americhe.
In quel periodo, la penisola italiana risultava frammentata in diversi staterelli. Fra questi, uno dei più estesi era il Granducato di Toscana, governato dalla famiglia fiorentina De’ Medici. Nel 1587 ascese al trono Ferdinando I, desideroso di aumentare il ruolo della Toscana all’interno dei giochi geopolitici dell’Europa del tempo. E’ probabilmente da inserirsi all’interno di questo proposito il suo progetto coloniale. Costui, d’altra parte, aveva già dimostrato di voler puntare sul commercio marittimo con l’emanazione delle Livornine, una serie di provvedimenti atti a migliorare le infrastrutture portuali di Livorno.
Il 30 agosto 1608 l’ingegnere fiorentino Baccio da Filicaja, in quel momento a Lisbona, scrisse una lettera a Ferdinando I illustrando la colonizzazione portoghese del Brasile. Il Granduca, quindi, si convinse a finanziare una spedizione alla volta del Sudamerica. I primo luogo, l’obiettivo era quello di stabilire una base toscana per lo sviluppo del commercio del legno pregiato brasiliano dall’America all’Italia. In secondo luogo, vi era pure la velleità di valutare la fondazione di una colonia, incastonata fra i possedimenti spagnoli e lusitani. La missione fu affidata all’inglese Robert Thornton, ex corsaro rifugiatosi a Livorno.
L’8 settembre 1608 due imbarcazioni salparono dal porto di Livorno, giungendo alla fine di giugno 1609 alla foce del fiume Orinoco, oggi in Venezuela. Thornton esplorò il tratto di costa compreso fra l’Orinoco e il Rio delle Amazzoni e lì individuò il territorio da proporre al Granduca per fondarvi una colonia. Quella era la terra che oggi costituisce la Guyana francese.
Thornton, dunque, tornò in Toscana con diverse informazioni e molto materiale di studio, fra cui alcuni pappagalli e 5 o 6 nativi del luogo. Tuttavia, al suo ritorno scoprì che il granduca Ferdinando I era nel frattempo morto. Il suo successore, Cosimo II, non si dimostrò interessato al disegno coloniale americano, preferendo invece intensificare il commercio con il Nordafrica e il Levante.