In Grecia, esattamente nell’Arcadia, si trova un villaggio minuscolo, in cui vivono poche centinaia di anime. Il centro abitato prende il nome di Nestani (in greco Νεστάνη). Non la si può definire una meta turistica d’eccezionale portata, perché sarebbe una menzogna, ma la piccola Nestani ha un valore storico, nonché mitologico, di tutto rispetto. Pensate, all’interno del suo territorio, su un’altura collinare, si trova una fontana dalla quale sgorga dell’acqua freschissima. Questa si chiama Filippeios Krini e continua a svolgere il suo compito da circa 2.300 anni ininterrotti.
La Filippeios Krini (letteralmente “Fontana di Filippo”) è forse l’opera idraulica ancora funzionante più antica al mondo. A realizzarla furono gli uomini di Filippo II re di Macedonia e padre di Alessandro III detto il Grande. Ma perché l’allora sovrano macedone volle far costruire una sorgente idraulica in un posto così remoto nel Peloponneso? La risposta ha a che fare con una campagna militare, ovvio.
È l’estate del 338 a.C., Filippo II è impegnato nella cosiddetta Quarta Guerra Sacra (forse un giorno troveremo la forza e vi racconteremo questa serie di affascinanti conflitti per il controllo del Santuario di Delfi). Il re e il suo esercito si accampano nei pressi dell’antica Nestani all’indomani dell’offensiva contro la rivale Amfissa, polis situata dall’altra parte del Golfo di Corinto.
La narrazione storica vuole che il re, vedendo i suoi guerrieri stanchi e soprattutto assetati, ordinò la costruzione di una fontana, che da lui avrebbe preso il nome. Gli ingegneri sfruttarono quindi le salde conoscenze idrauliche (già allora elevate, che poi faranno la fortuna dei Romani) e diedero vita alla Filippeios Krini. Questa funzionava grazie ad un gioco tra la pompa di forza, un cilindro inclinato e le pale elicoidali immerse nelle falde.
Oggi il sistema (sebbene aggiornato più volte nei secoli) è sempre lo stesso e garantisce il funzionamento dell’antica opera. Certo, allora i costruttori della fontana non avevano in mente di realizzare un qualcosa di così duraturo nel tempo. Vuoi un po’ per la sua forma quadrata e quindi robusta, vuoi per la meccanica tanto semplice quanto efficace, la Filippeios Krini di Nestani continua ad esistere ancora oggi. Ma forse era nel destino…
Sì, perché anche sul piano mitologico il villaggio arcadico è strettamente legato all’acqua. Si dice che su una delle doline situate poco più a nord di Nestani sia nato nientemeno che il Dio Poseidone. Rea, madre della divinità, per evitare che il padre Crono lo divorasse, nascose Poseidone in una mandria di cavalli, salvandogli di fatto la vita. Nell’antica città di Nestani, in ricordo del mito, gli abitanti erano soliti sacrificare un cavallo al dio del mare. Ma forse questo Filippo II lo sapeva già…