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8 re e regine che hanno rinunciato ai loro titoli

A noi sembra strano, ma ci sono alcuni tra re e regine che, nel corso della loro vita, hanno deciso di abbandonare titolo e posizione. E questo per i motivi più disparati. Ovviamente non parliamo di chi è stato costretto a rinunciarvi a causa di colpi di stato o stravolgimenti politici (vedi, per esempio, Nicola II Romanov), ma di regnanti che spontaneamente e volontariamente hanno lasciato il proprio status reale.

Re e regine che hanno abbandonato il loro status regale

re regine

Proviamo ad andare in ordine cronologico. Partiamo da Diocleziano. Di umili origini, fece carriera nell’esercito romano fino a diventare imperatore di Roma nel 284 a.C. Noto per la riforma fiscale e per aver scatenato l’ultima e più sanguinosa persecuzione dei Cristiani, ecco che decise di abdicare nel 305 d.C. a causa di una lunga malattia.

Una volta rinunciato al trono, si ritirò a vita privata nella Dalmazia dove passò gli ultimi giorni a prendersi cura del suo giardino. In realtà in tanti lo supplicarono di tornare alla vita politica, ma Diocleziano rifiutò sempre, trascorrendo in pensione gli ultimi anni di vita, felicemente nascosto nel suo angolino bucolico.

Riforme di Diocleziano, Diocleziano

Nel 1556 anche Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1519, decise di rinunciare al trono. Il suo fu un regno lungo, funestato dalle invasioni ottomane, dalla guerra contro la Francia e dalla riforma religiosa. In aggiunta soffriva di gotta, ecco che dopo più di 30 anni di regno, decise che era il momento di andare in pensione. Lo fece ritirandosi a vita privata nel Monastero di Yuste, dove morì poi nel 1558.

Nel 1654 fu Cristina regina di Svezia a rinunciare al trono. Diventata presunta erede al trono a soli ei anni, dopo la morte del padre durante la battaglia di Lutzen nel 1632, fino alla sua maggiore età la Svezia fu governata da un Consiglio di reggenza reale.

Incoronata regina nel 1644, nonostante fosse molto intelligente e anticonformista, ecco che il suo rifiuto a sposarsi creò qualche tensione con la corte reale. Tanto che decise di abdicare e convertirsi al Cattolicesimo, cedendo il trono al cugino Carlo Gustavo. Cristina passò poi il resto della sua vita in esilio a Roma.

Nel 1870 toccò a re Amedeo I di Spagna a rinunciare al trono. Primo e unico re spagnolo originario della casa reale italiana di Savoia, decise di abdicare al suo ruolo dopo soli tre anni di regno. Questo perché il suo regno fu caratterizzato da tumulti politici, rivolte e una certa antipatia da parte del popolo per il sovrano.

Tanto che, dopo l’abdicazione, Amedeo descrisse il popolo spagnolo come “ingovernabile”. Cosa fece dopo? Beh, con sua somma gioia tornò a essere il Duca d’Aosta, sposandosi fra l’altro con la cugina, Maria Letizia Bonaparte, figlia di Maria Clotilde, sorella di Amedeo e del principe Napoleone-Giorgio Bonaparte, fratello di Napoleone I.

Edoardo VIII da principe di Galles

Una delle abdicazioni più note è di sicuro quella del 1936 di re Edoardo VIII. Diventato re dopo la morte del padre, re Giorgio V, anche in questo caso galeotto fu l’amore. Edoardo, infatti, decise di abbandonare la corona per poter sposare Wallis Simpson, un’americana divorziata. Dopo la rinuncia al trono, la coppia si trasferì in Francia, salvo poi partire per un viaggio in Germania dove si dice ebbe un incontro privato con il Führer. Al suo posto sul trono salì Giorgio VI, il quale diede a Edoardo e Wallis i titoli di Duca e Duchessa di Windsor, ma rifiutandosi di concedere a Wallis quello di Altezza Reale.

Passiamo al 1972 con la rinuncia al trono della principessa thailandese Ubolratana. Anche in questo caso l’amore fu galeotto. La principessa si sposò nel 1972 con un americano, Peter Jensen. Ma la legge prevedeva che, sposando uno straniero, lei dovesse rinunciare alla sua posizione regale. Cosa che fece. La coppia ebbe tre figli, ma divorziò poi nel 1998. La principessa e i figli rimasero negli USA fino al 2001, salvo poi tornare in Thailandia dove riprese il suo ruolo reale, con annessi doveri.

Nel 1975 la principessa Cristina dei Paesi Bassi, la figlia più giovane della regina Giuliana e del principe Bernardo, decise di rinunciare al titolo per sposare Jorge Guillermo, il vicedirettore di un asilo nido. Nona in linea di successione al trono olandese, Cristina si lasciò tutto alle spalle per sposarsi. Ebbe tre figli, salvo poi divorziare nel 1996. Da allora vive a New York City con i figli.

Assai più recentemente toccò alla principessa Mako di Akishino, la figlia del principe ereditario giapponese Fumihito e della principessa ereditaria Kiko, lasciare il suo statu regale. La principessa Mako, infatti, nel 2021 ha abbandonato il suo titolo reale. E lo ha fatto per amore, per poter sposare l’avvocato Kei Komuro, un comune cittadino. Questo perché le regole della famiglia imperiale prevedono la rinuncia del titolo in caso di matrimonio con persone comuni. Ma questo non vale al contrario: se è una principessa a sposare un uomo comune, allora deve lasciare il titolo. Ma se è un principe a farlo, allora può tenerlo (a seguito della vicenda della principessa Mako, in effetti, è stato chiesto di rivedere tale norma).

In teoria Mako avrebbe dovuto ricevere una somma una tantum, finanziata dal popolo, ma Mako ha rinunciato a tale cifra. La sua forzata rinuncia al titolo ha creato però qualche problema. Sono pochi, infatti, gli eredi al trono della famiglia imperiale.