In tedesco lo si chiama “Erfurter Latrinensturz“, che se tradotto in italiano diventa “incidente della latrina di Erfurt“. Bastano queste 5 parole per far volare in alto la fantasia. Eppure i nobili riunitisi ad Erfurt per la dieta imperiale del 25 luglio 1184 seguirono la direzione opposta. Essi, a causa di un incidente (forse prevedibile), caddero giù, sprofondando in un pozzo nero.
La vicenda però va contestualizzata. Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, ha tanti problemi a cui pensare. Prima di tutto deve trovare una moglie a suo figlio Enrico, già Re dei Romani e futuro imperatore (spoiler: convoglierà a nozze con Costanza d’Altavilla; il frutto dell’unione sarà Federico Ruggero, alias Federico II di Svevia). Oltre a ciò sono in corso i preparativi per la Terza Crociata, la quale avrà luogo nel 1189. Come se non fosse già abbastanza, in Germania i vari nobili non se le mandano a dire, bisogna trovare una soluzione alle dispute territoriali.
Ah, tra l’altro la causa delle suddette contese è proprio il Barbarossa. Egli ha tolto terre e potere al suo ex alleato (ora rivale) Enrico il Leone, duca di Sassonia e Baviera. Il perché è un classico medievale, divide et impera. Ora a contendersi quei territori senza un padrone sono alcuni nobili minori. Spiccano nella disputa Ludovico III di Turingia e l’arcivescovo, nonché cardinale, Corrado di Magonza. I due si minacciano a vicenda e questi venti di guerra non sono proprio il massimo per la tanto decantata stabilità imperiale.
A fare le veci del padre c’è proprio Enrico VI, che coglie due piccioni con una fava. Sì, perché il principe sta movendo contro la Polonia per una campagna militare e guarda caso lungo il tragitto decide di fermarsi ad Erfurt, città principale del Langraviato di Turingia. Qui nel 1184 indice una dieta alla quale partecipano tutti i principali nobili dell’impero, volenterosi di assistere all’esito finale della controversia. La sala della riunione si trova sul piano superiore della Chiesa di San Pietro, nella cittadella fortificata di Petersberg. Stime esatte sulla partecipazione in quel giorno di luglio non ve ne sono, ma un centinaio di persone presenziarono, possiamo starne certi.
Ora vi poniamo un semplice quesito logico-matematico, dalla risposta scontata; cosa otteniamo dal seguente mix: assi del pavimento marce, peso eccessivo dovuto a signorotti e baroni bardati, eccitazione generale? A chi avesse risposto “crollo totale del solario e conseguente caduta dei nobili” regaliamo un bell’applauso. Peccato che al piano di sotto si trovavano le latrine dei frati. Per latrine intendiamo panche in legno con apposite fessure, sotto le quali si trovava un bel pozzo nero fatto di feci e liquami disgustosi.
Sfondata anche la copertura in legno, in più di 60 ci rimisero la vita. L’arcivescovo Corrado di Magonza la scampò aggrappandosi al davanzale di una finestra. Ludovico cade giù ma sopravvisse nuotando in quel lago saporito. Enrico si salvò solo perché al momento del patatrac si trovava su un rialzo in pietra. L’erede al trono imperiale aspettò quindi una scala e se la diede a gambe levate, lasciando la città in fretta e furia. L’incidente della latrina di Erfurt fu per l’alta nobiltà tedesca una vera figura di m…