La Spagna è terra ricca di storia e cultura plurimillenaria, un luogo in cui civiltà anche diametralmente opposte fra loro hanno saputo convivere e trarre il meglio le une dalle altre. Ma se c’è un’altra cosa per la quale la penisola iberica si distingue nel vasto panorama europeo, quella cosa sono i castelli. Quindi ho pensato – spero bene – di stilare una lista (e non una classifica!) dei 5 castelli spagnoli a mio parere più affascinanti ed incantevoli. Insomma, roccaforti che se capitate da quella parti, tra una sobrasada e tapas varie, tra un buon bicchiere di sangria e un sorso di agua de Valencia, dovete assolutamente visitare.
1- Castillo de la Mota. Un complesso di fortificazioni sconnesse tra di loro esisteva sull’altura (mota, per l’appunto) di Medina del Campo, in Castiglia, almeno a partire dal X-XI secolo. Tuttavia è con Giovanni II Trastámara, re di Castiglia dal 1406 al 1454, che il castello implementa il suo potenziale difensivo. Questa del primo Quattrocento fu la prima di diverse fasi che portarono il Castillo de la Mota a diventare non solo uno dei castelli più capienti della regione, ma anche uno dei più “sicuri” da un punto di vista militare.
I mastri costruttori tra basso Medioevo e prima età moderna resero le mura della fortezza a prova d’artiglieria. La creazione di fossati più bassi risaltarono maggiormente l’imponenza del suo profilo. L’unico punto potenzialmente vulnerabile era la sommità della cinta muraria interna, alta però 20 metri. Per tutto il tumultuoso XV secolo, la Mota fu coinvolta in un sanguinoso tiro alla fune tra Castiglia e Aragona. Passò ripetutamente di mano tra le due potenze prima che fossero finalmente unite dal matrimonio di Ferdinando e Isabella nel 1469. I Re Cattolici tramutarono il mastio in una prigione. Il suo “ospite” più noto probabilmente fu il duca Valentino Cesare Borgia, posto in cattività nel 1506 e fuggito chissà come nel medesimo anno.
2- Castillo de Loarre. Il castello di Loarre è il più mirabile esempio di architettura difensiva romanica di Spagna e forse dell’Europa intera. Oggi è un’abbazia, ma un tempo era un inespugnabile forte che dominava la Hoya de Huesca, un’immensa distesa di terreni agricoli sbiancati dal sole, da un alto sperone ai piedi dei Pirenei. Se siete bravi con i riferimenti geografici, avrete capito che ci troviamo nella suggestiva Aragona. Quando il Castillo de Loarre venne alla luce nell’XI secolo, Huesca era territorio conteso tra potentati cristiani e musulmani.
La fase di costruzione principale ebbe luogo all’inizio del XII secolo, quando divenne un monastero agostiniano fortificato. Gli architetti fecero erigere il massiccio muro perimetrale molto più tardi, verso la fine del Duecento. L’interno del complesso fortificato è uno spettacolo per gli occhi, tra gigantesche torri semicircolari, portali d’ingresso finemente decorati in pieno stile romanico, scalinate mozzafiato e la cripta di Santa Quintería per la quale non esistono aggettivi validi a descriverla.
3- Castell de Bellver. Dal continente alle isole Baleari, dai Pirenei a Palma di Maiorca. Anche questa è la Spagna, anche il Castell de Bellver è un suo simbolo d’eccezionale fattura. Per quanto possa valere il mio pensiero, sostengo sia uno dei castelli spagnoli più intriganti e curiosi; basta osservare per un attimo la sua conformazione circolare e capire perché. Realizzato nel XIV secolo da re Giacomo II di Maiorca (1243-1311), questo monumento è ubicato nell’entroterra della baia di Palma, sulle colline coperte di pini. Il progetto iniziale dava eguale valore alla funzione difensiva così come al gusto estetico che l’avrebbe contraddistinto.
Il senso di quanto scritto è percepibile scrutando il cortile interno, caratteristica distintiva del castello, inglobato da grandi arcate sviluppate su due piani. Re Giacomo II volle il Bellver come sua residenza, ma non passò molto tempo prima che il castello fece la fine de la Mota, diventando un centro di detenzione. Funzione che ha mantenuto, pensate un po’, fino alla guerra civile del ’36-’39. Piccolo inciso: per un breve periodo nel secondo Ottocento il castello di Bellver divenne una fabbrica di monete; così, perché sì.
4- Alcázar de Segovia. Se vi sembra di averlo già visto, è perché ad un certo signore Disney il castello di Segovia piacque parecchio, così tanto da volerlo imitare per la realizzazione del “Suo” di castello. Ma l’Alcázar ha una storia dietro ancor più grande e radicata nel tempo. Furono i già citati Trastámara di Castiglia a trasformare la fortezza di Segovia in un’elegante residenza reale. Questo nel XIII secolo. Eppure nell’estremità occidentale della città vecchia, lo stretto affioramento roccioso che domina la valle dell’Eresma è stato fortificato per oltre 2.000 anni. Non è un caso si trovino delle stele romane conservate in prossimità delle mura inferiori.
Anche per l’Alcázar si parla di numerose fasi costruttive, iniziate nell’XI secolo e perdurate fino al Seicento. Durante questi secoli i vari sovrani – prima castigliani, poi spagnoli – scelsero la meravigliosa roccaforte tanto come residenza quanto come sede del tesoro reale. L’Alcázar di Segovia fu altresì prigione reale, accademia militare, prigione di Stato e per un periodo persino sede del Parlamento iberico. Numerosi gli eventi che ebbero come sfondo le raffinatissime sale dell’Alcázar. Solo per dirne due: fu qui che venne firmato il Concordato di Segovia (1475), che unificò ufficialmente Castiglia e Aragona. Il palazzo fu anche il luogo dell’ultimo incontro tra Ferdinando II d’Aragona e Cristoforo Colombo, prima della dipartita di quest’ultimo nel 1506.
5- Palacio de los Reyes de Navarra de Olite. Se dico Navarra, pensate a Pamplona. Ok, ma la storia di questo regno non è solo ed esclusivamente la storia del suo centro urbano più significativo. Nel primo scorcio di Quattrocento, Carlo III di Navarra (1361-1425) aveva trasferito la sede del potere navarro nella pittoresca città di Olite. Rispetto agli altri castelli spagnoli fino a qui incontrati, il Palacio real de Olite doveva essere a primo impatto una dimora reale degna di tale nome, e solo in secondo piano un’opera architettonica dalla valenza difensiva.
Sopravvissuto per secoli a guerre e danni di diversa natura, ci pensarono le guerre napoleoniche a comprometterne l’esistenza. Molte delle fini decorazioni d’età moderna vennero infatti distrutte durante la campagna napoleonica di Spagna. E tuttavia il palazzo è ancora oggi un’affascinante mix di torri merlate, giardini pensili, cortili e gallerie porticate.