La città di New Orleans, Louisiana, contava all’incirca 240.000 abitanti intorno agli anni ’90 del XIX secolo; all’incirca 30.000 erano italiani. Una vera e propria colonia, disprezzata e odiata da tutti gli abitanti in quanto sinonimo di degrado, violenza, criminalità…Mafia. Date tali premesse, non facciamo fatica a comprendere la ferocia con la quale un folto gruppo di “rispettabili ed onesti” cittadini si abbatté contro 11 italiani ingiustamente accusati di omicidio. Così ebbe luogo il tristemente noto “linciaggio di New Orleans“.
Ma facciamo un brevissimo passo indietro: di quale omicidio stiamo parlando? Cosa c’entrano gli italiani precedentemente citati? Nell’ottobre del 1890, il capo della polizia David Hennessy rimase vittima di un agguato nei suoi confronti. Degli spari lo ferirono mortalmente, ma prima di spegnersi, l’uomo rivelò ai suoi più stretti collaboratori l’identità degli assassini. Erano stati gli italiani.
E pensarlo, allora, non era neppure cosa strana. Hennessy non splendeva certo per limpidezza ed onestà. Tante erano le voci che circolavano sul suo status di poliziotto corrotto, capace di vendersi al miglior offerente. Nel caso specifico, due erano le famiglie mafiose più potenti della città: i Provenzano ed i Matranga. Probabilmente l’episodio di ottobre aveva a che fare con questa contesa. Quale che sia la verità, dopo le parole di Hennessy, si scatenò una caccia all’uomo nei quartieri italiani di New Orleans.
Seguirono centinaia di arresti indiscriminati, anche se alla fine, di fronte alla sbarra del tribunale, finirono in 19. Indovinate? Per mancanza di prove, i giudici dichiararono assolti tutti gli imputati dell’omicidio. La popolazione, indignata per l’esito giudiziario, gridò allo scandalo, imbracciò forconi e fucili, e si diresse verso la prigione dove si trovavano i 19 italiani in custodia cautelare, in attesa dell’immediato rilascio. Il direttore della prigione, sopraffatto dalla folla imbestialita, consigliò ai “ricercati” di nascondersi per la struttura. Solo in 8 effettivamente riuscirono a scamparla.
Il 14 marzo 1891 il linciaggio di New Orleans causò la morte brutale di 11 italiani. Certo, non che questi fossero dei santi (la maggior parte aveva dei precedenti penali, anche abbastanza pesanti) ma ciò non giustifica la persecuzione. Alcuni finirono impiccati, altri giustiziati con colpi d’arma da fuoco. Quando il caos rientrò, giunsero negli States le proteste del governo italiano. Per via di cavilli federali, Washington non poté intervenire sulla giurisdizione della Louisiana. I protagonisti del linciaggio restarono impuniti.
Per tutto il 1891 le relazioni diplomatiche tra USA e Italia furono messe in stand-by. Le pressioni del Regno comportarono qualche modifica costituzionale in America e il conseguente risarcimento alle famiglie delle vittime, chiesto ed ottenuto anche dallo stesso presidente Benjamin Harrison. Le scuse ufficiali da parte dello stato della Louisiana sono giunte solo nel 2019. Meglio tardi che mai.